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Attualità lunedì 14 settembre 2015 ore 18:36

Ricomincia la scuola ma non per tutti

La prima campanella dell'anno suonerà per mezzo milione di alunni toscani. A Firenze, Lucca, Massa e Livorno molti insegnanti non saranno in cattedra



FIRENZE — Numeri certi per il momento non ce ne sono ma i sindacati che hanno deciso di riunire in assemblea docenti e personale amministrativo contro la buona scuola domani, martedì 15 settembre, sono sicuri che la partecipazione sarà massiccia.

L'appuntamento è dalle 8 del mattino alle 12 all'Obi Hall di Firenze con Cgil, Cisl, Cobas, Gilda e Snals che si aspettano pullman carichi di insegnanti e in alcuni casi di dirigenti scolastici  in arrivo dalle province di Lucca, Massa e Livorno. 

Questo determinerà uno slittamento dell'inizio delle lezioni al 16 settembre in molti istituti toscani, mentre in altri i ragazzi entreranno a mezzogiorno per uscire alle 13. 

“Vogliamo dire ai genitori che non è una iniziativa contro gli studenti ma a favore di una scuola migliore - si sono giustificati i sindacati promotori -. E' un segnale importante quello che vogliamo dare con la convocazione di questa assemblea il primo giorno di scuola. Assemblea che non sarà solo una protesta ma soprattutto un momento di confronto su come ovviare ai danni che la riforma potrebbe portare”. 

I sindacati hanno anche elencato le ragioni della loro mobilitazione, che sono poi quelle che hanno determinato le proteste che si sono susseguite nei mesi precedenti l'approvazione del ddl Buona Scuola

"I docenti precari esclusi dalle assunzioni pur avendone i titoli - hanno scritto i sindacati in una nota -, i tagli al personale Ata e i limiti alla loro sostituzione imposti dalla Finanziaria, i rischi di conflittualità derivanti dalla nuova figura del cosiddetto “super-preside” e quelli di ritrovarsi criteri di valutazione dei docenti e qualità delle scuole a macchia di leopardo”.

In ogni caso dal 16 di settembre la scuola inizierà per tutti gli alunni toscani e per l'occasione il governatore Enrico Rossi ha voluto rinnovare l'impegno della Regione sul tema dell'istruzione.

"L'istruzione è uno degli investimenti prioritari su cui dobbiamo puntare per lo sviluppo - afferma nel suo saluto ad alunni e insegnanti il presidente Enrico Rossi -. Per questo la Regione metterà al centro della propria azione la lotta all'abbandono scolastico, le cui percentuali in Toscana si attestano al 17,6 per cento, con punte più alte nelle aree di crisi a Livorno, Piombino e Massa Carrara, rispetto ad una media europea del 12,8 per cento. Inoltre, per il futuro, ci impegneremo in particolar modo nelle politiche di integrazione tra scuola e mondo del lavoro".

Ecco perché Palazzo Strozzi Sacrati ha confermato i 4 milioni di euro a sostegno del diritto allo studio, destinati ai redditi ISEE non superiori ai 15mila euro. 

Per quanto riguarda infine i numeri della scuola in Toscana, l'Ufficio scolastico regionale ha calcolato che il prossimo anno vedrà sui banchi 70mila bambini distribuiti in 2805 classi, per quanto riguarda le scuole d'infanzia; alle elementari risultano iscritti poco meno di 154mila alunni suddivisi in 7475 classi; le scuole secondarie di 1° grado accoglieranno circa 97mila studenti in 4330 classi; alle secondarie di 2° grado accederanno, suddivisi in 7272 classi, oltre 162mila studenti, di cui circa 6500 frequenteranno le scuole serali.


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