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Attualità venerdì 19 giugno 2015 ore 16:05

Aumentano gli alunni, diminuisce il personale

Nuovo allarme dei sindacati: a settembre scuole a rischio per la mancanza di 450 amministrativi e 5.306 insegnanti. Per non parlare dei presidi



FIRENZE — La decisione del governo di far slittare il ddl sulla buona scuola e soprattutto il piano di assunzione dei 100 mila docenti precari rischia di paralizzare la scuola toscana. Parola dei sindacati (Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda)  che sono tornati a chiedere al premier Matteo Renzi di separare i destini della riforma nel suo complesso dalle misure che ritengono indispensabile prendere subito.

Primo punto quello del personale Ata, bidelli, custodi e amministrativi in generale. In Toscana dal prossimo anno, per effetto della legge di stabilità ne verranno tagliati 212, cui si devono aggiungere i 245 chiamati in fretta e furia lo scorso anno per coprire i buchi in organico. Senza di loro le scuole più grandi, composte da vari plessi, potrebbero non riuscire a garantire l'apertura di tutte le sedi. Nelle materne poi, dove il lavoro degli Ata è più complesso visto che si occupano anche di portare al bagno i bambini e assisterli quotidianamente, i servizi non verrebbero più assicurati.

C'è poi il nodo dei docenti. I posti vacanti, coperti gli scorsi anni dai precari, sono 5.306. Senza un piano assunzioni ad hoc si dovrà nuovamente ricorrere ai supplenti, ma lo stesso premier Matteo Renzi ha detto che preferirebbe evitare.

Ultimo punto quello dei presidi. Ieri si sono conclusi gli orali dei 135 dirigenti scolastici costretti a rifare il concorso del 2011: in 20 non hanno passato la selezione. A questi si aggiungono i 16 presidi già in carica ma bocciati agli scritti. Il ddl sulla scuola conteneva un provvedimento per mantenere in servizio tutti questi dirigenti. Saltata la riforma il rischio è che sulle 492 scuole toscane ben 199 rimarrebbero senza dirigente scolastico. 

Tutto questo nell'anno in cui il numero degli studenti in toscana salirà da 478 mila a 480 mila.


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Servizio di Tommaso Tafi
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