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Attualità venerdì 26 luglio 2019 ore 15:45

Jova contro le transenne "come pecore mannare"

Jovanotti sul palco
Foto dal Jova Beach Party

La spiaggia di Viareggio che ospiterà il Jova Beach Party durante il concerto sarà divisa in settori delimitati dalle transenne, anche sul mare



VIAREGGIO — Jovanotti, al secolo Lorenzo Cherubini da Cortona, appena uscito da una riunione con lo staff del Jova Beach Party, l'evento musicale dell'estate 2019, scrive un lungo post sui social nel quale si dice perplesso per le regole imposte all'organizzazione che sarebbero dovute alla normativa sulla sicurezza durante gli spettacoli all'aperto. "Abbiamo già fatto 6 spiagge dove il pubblico è stato libero" sottolinea Jovanotti che lancia un appello alla revisione del piano per la sicurezza.

"A Viareggio ci hanno imposto delle modifiche al progetto che in pratica ci obbligano a dividere la spiaggia in settori transennati come in un allevamento di pecore mannare. Pure una transenna lungo il bagnasciuga per regolare l’accesso al mare attraverso stretti passaggi presidiati. Noi naturalmente obbediamo alla legge, ci mancherebbe altro, ma non posso nascondervi la mia perplessità e di tutti quelli coinvolti" è l'esternazione che Jova affida a Facebook.

"Speriamo - ha continuato l'artista - che da questo non derivino disagi per il pubblico, anche se, detto tra noi, io sono dispiaciuto per questa presa di posizione che invece disagio al pubblico lo creerà di sicuro, e anche parecchio, rendendo difficilissimo muoversi in spiaggia, che è nello spirito di questa festa. E’ stranissimo perché abbiamo già fatto 6 spiagge dove il pubblico è stato libero di muoversi a suo piacimento e quello che è evidente è che il Jova Beach Party non è un raduno di hoolligans infoiati ma una festa di esseri umani evoluti pacifici e allegri in grado di badare a se stessi. La sicurezza è al primissimo posto nel progetto JBP e la collaborazione con le autorità è imprescindibile e noi ci adegueremo ad ogni direttiva che ci verrà imposta ma se davvero è questa la loro ultima parola mi dispiace tantissimo e sono perplesso, non ha senso penalizzare un pubblico, soprattutto questo pubblico, e impoverire lo spirito di un evento bello che porta in scena un’idea di mondo non diviso in recinti come quelli di un allevamento intensivo o dell’ora d’aria di Alcatraz. Un conto è creare corridoi e vie di fuga libere e pronte ad ogni evenienza ma non recinti chiusi che limitano il movimento e rendono, per esempio, difficilissimo anche andarsi a prendere un sorso d’acqua o un gelato".

Infine un appello agli addetti ai lavori "Io prego davvero le autorità competenti in materia di riesaminare questa valutazione, alla luce delle spiagge fatte fino ad ora, e considerando tutti gli aspetti e le peculiarità di una festa unica, che avviene in una grande spiaggia popolare durante tutta una giornata di gioia ed energia positiva. E’ una giornata di musica nella natura, va pensata così perché è proprio così! Ciao a tutti, ci vediamo a Viareggio! Speriamo che qualcuno in quegli uffici ci ascolti".


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