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Attualità mercoledì 19 agosto 2015 ore 18:25

Costa divorata dal cemento, ma la Toscana resiste

Secondo un rapporto di Legambiente, il 56% del litorale italiano è stato deturpato dall'uomo. E la nuova legge Madia rischia di peggiorare le cose



FIRENZE — Tra le 13 regioni costiere prese in considerazione dal rapporto, cioè tutte tranne Sardegna e Sicilia, la Toscana è sul podio tra le più virtuose.

I numeri diffusi da Legambiente sono impressionati. Dal 2012 ad oggi l'associazione ha monitorato lo stato d'avanzamento del cemento lungo le coste italiane. Risultato: dei 3.902,4 km di litorale della penisola, ben 2.194,2 sono stati trasformati nel corso dei secoli da insediamenti umani. 
Quel che è più grave, però, è che dal 1985, anno dell'entrata in vigore della Legge Galasso sulla tutela dell'ambiente e del paesaggio siano andati persi 222 km di coste.

Con i suoi 410 km di litorale la Toscana è la terza regione d'Italia dopo Puglia e Calabria per affacci sul mare ma a differenza di queste ultime ha saputo tutelare meglio le sue coste: la punta e il tacco dello stivale hanno visto consumarsi rispettivamente il 65,5% e il 56,3% del loro litorale, il Granducato 'solo' il 43,6%.

Meglio sono riuscite a fare soltanto il Veneto e la Basilicata

Guardando al futuro, poi, la forbice a favore della Toscana potrebbe ampliarsi. La legge Madia che riforma la gestione della pubblica amministrazione ed è stata approvata a inizio agosto ha infatti previsto l'introduzione del meccanismo del silenzio assenso, che in questo caso potrebbe avere conseguenze devastanti, secondo Legambiente.
In sostanza, se le Soprintendenze preposte a tutelare i beni ambientali non dovessero riuscire a presentare le loro osservazioni rispetto a un progetto di urbanizzazione della costa entro 90 giorni, queste osservazioni decadranno e il progetto potrà procedere.

"Se molte minacce per il paesaggio costiero si sono realizzate all'interno di un quadro normativo che prevedeva piani regionali e vincoli di edificabilità, come quelli introdotti dalla Legge Galasso - ha spiegato il vice presidente di Legambiente Edoardo Zanchini -, è facile immaginare cosa potrà succedere in assenza di una riorganizzazione e di un rafforzamento degli uffici preposti alla gestione dei vincoli. Per questo occorre cambiare le regole di tutela".

E in questo senso la Toscana, unica regione insieme a Puglia e Sardegna, è al sicuro, avendo approvato una piano paesaggistico molto stringente proprio a difesa della cosa. O meglio, dei 231 km di litorale ancora liberi dal cemento. 


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