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Cronaca giovedì 10 ottobre 2019 ore 10:00

Nuova perquisizione in casa di Renzi senior

La procura ha acquisito materiale informatico, telefoni cellulari e pc nell'ambito di una nuova indagine. Coinvolto anche l'imprenditore Dagostino



RIGNANO SULL'ARNO — Nei giorni scorsi la Guardia di finanza, su ordine della procura fiorentina, si è presentata presso l'abitazione di Tiziano Renzi, padre dell'ex premier Matteo, e ha sequestrato materiale informatico, pc, telefoni cellulari  nell'ambito di una nuova indagine in cui è coinvolto anche l'imprenditore Luigi Dagostino e in cui si ipotizza il reato di traffico di influenze illecite.

"Va detto con grande chiarezza che si tratta di un atto a garanzia, di routine e dovuto - si legge in una nota inviata alle agenzie di stampa dai difensori di Tiziano Renzi, Federico Bagattini e Lorenzo Pellegrini - Atto ampiamente atteso dalla difesa. A conferma del fatto che sia stata una normale routine sono le circostanze nelle quali si è svolta: nessun blitz notturno, bensì un accertamento in tarda mattinata e nella massima collaborazione, scandito da un clima assolutamente disteso e rispettoso Quanto richiesto è stato consegnato ed è subito emerso che non vi sia nulla di rilevante e pertinente alla vicenda. Per di più il computer prelevato era già stato consegnato agli inquirenti per ben due volte e ad ore tutti i beni saranno restituiti".

"Sappiamo dell'esistenza di un procedimento, che ci risulta ancora nella fase preliminare, dove il reato ipotizzato è quello di traffico di influenze illecite - ha dichiarato l'avvocato di Dagostino, Alessandro Traversi - Per quanto di nostra conoscenza, non esiste tuttavia un capo di imputazione preciso e formalmente sarebbero finora indagati solo Luigi Dagostino e Tiziano Renzi".

Tiziano Renzi, la moglie Laura Bovoli e l'imprenditore Luigi Dagostino sono stati condannati lunedì scorso in un procedimento incentrato su due fatture ritenute false, una da ventimila e una da 140mila euro (vedi qui sotto gli articoli collegati). Nell'ambito della requisitoria, la pubblica accusa ha citato alcune dichiarazioni di Dagostino in cui l'imprenditore parla di  incontri con esponenti di governo ottenuti a suo tempo con il tramite di Tiziano Renzi.


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