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Attualità giovedì 30 ottobre 2014 ore 17:40

Navi militari, la Difesa "Manterremo gli impegni"

Il ministero definisce priva di fondamento la notizia dell'esclusione del porto di Piombino dalle commesse per lo smantellamento delle navi militari



PIOMBINO — "L'affidamento delle commesse per lo smantellamento delle unità navali - ha dichiarato in una nota il Ministero della Difesa - sarà condotto in conformità con l'accordo di programma formalizzato nell'aprile scorso fra presidenza del consiglio, ministeri competenti, Regione Toscana e Autoritá portuale".

La notizia che la Difesa aveva deciso di smantellare in altri porti le navi militari è stata pubblicata oggi da un quotidiano locale. Nel pomeriggio é arrivata la smentita.

Sono circa una quarantina le navi della Marina militare italiana che attendono la demolizione. Anche il premier Matteo Renzi, il giorno dell'arrivo nel porto di Genova del relitto della Concordia, aveva confermato che almeno due di queste erano destinate a Piombino.

"L'impegno assunto dal governo con la firma del presidente del consiglio e di ben cinque ministri per fare di Piombino un polo per lo smantellamento delle navi e per la fornitura di navi militari non può essere disatteso" ha commentato il presidente della Regione Enrico Rossi.

"Il presidente del consiglio e i cinque ministri hanno sottoscritto l'accordo e il ministero della difesa ha sempre partecipato alle riunioni del coordinamento per la sua attuazione  - ha spiegato Rossi - C'è da parte del governo uno stanziamento di 20 milioni per questa partita e proprio domenica scorsa, quando abbiamo partecipato insieme ai festeggiamenti per i 150 anni delle Officine Galileo di Campi Bisenzio, il ministro Roberta Pinotti mi ha confermato gli impegni presi". 

"Ho discusso di questo argomento anche nel corso del mio recente incontro con i vertici di Cevital, uno dei gruppi che hanno presentato un'offerta vincolante per la cessione delle attività del Gruppo Lucchini - ha raccontato il governatore - Issad Rebrab, fondatore e presidente del gruppo algerino, ha manifestato vivo interesse per questo tema in relazione alla realizzazione dei forni elettrici per l'acciaio previsti nella sua proposta".

"C'è ancora strada da percorrere e saranno necessari altri passaggi e permessi ma è evidente -- ha concluso Rossi -- che non ci sono ragioni di allarme e che Piombino può continuare a lavorare e a prepararsi presto e bene come sta facendo da molti mesi".


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