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Attualità giovedì 23 maggio 2019 ore 16:40

Acqua ancora inquinata nella zona industriale

Le analisi effettuate da Sogesid hanno evidenziato molti sforamenti. Indagine nata per rilevare livelli di contaminazione dell'area SIN da bonificare



MASSA CARRARA — E' un'area che aspetta di essere bonificata da oltre trent'anni quella industriale di Massa Carrara, un'area dove 31 anni fa avvenne il disastro della Farmoplant.

"Negli ultimi mesi - scrive Arpat - è stata avviata una prima campagna di monitoraggio della falda mediante la costituzione di 149 campioni prelevati da Sogesid, società in house del Ministero dell'Ambiente, presso 260 pozzi, secondo la planimetria qui sotto riportata e le analisi conseguenti sono state eseguite da ARPAT, presso i propri laboratori". 

Dalla ricerca è emerso come la falda acquifera della zona industriale di Massa Carrara risulta inquinata. In alcuni casi gli sforamenti sono di oltre mille volte superiori ai valori limite. Qui il link per vedere i dati degli sforamenti.

"I risultati di questa prima fase - scrive sempre Arpat - danno atto, sostanzialmente, di uno stato di contaminazione già evidenziato negli studi precedenti, ribadendo una situazione già nota alle Amministrazioni, oltre ad alcune situazioni puntuali".

Tra i materiali inquinanti, il cromoesavalente (tossico e cancerogeno, tra i più pericolosi) che non deve superare i 5 microgrammi per litro e in alcuni punti arriva a 122 microgrammi per litro; il manganese nelle aree industriali ormai dismesse in alcuni punti raggiunge quota 4.136 microgrammi per litro, quando il limite è 50, e più vicino alle case sfiora picchi di 1146. Il tetracloroetilene (1,1 microgrammi per litro permessi) arriva anche a 350.

"C'è una ferita profonda - scrive in una nota l'assessore regionale all'ambiente Federica Fratoni -, aperta da troppo tempo, arrecata ad un territorio e alla sua comunità. Per sanarla era necessario rifare le indagini perché senza di queste non è possibile procedere con gli interventi".

"La Regione - continua l'assessore regionale -, insieme a Comuni e Ministero, lavora per questo. L'attività di indagine che è in corso è alla base della bonifica, continua l'assessore, e deve necessariamente fondarsi su dati scientifici, accurati e attuali".

la Regione sottolinea come "i dati hanno restituito un quadro molto critico, ma la conoscenza approfondita è necessaria e funzionale a riparare l'offesa arrecata 25 anni fa".

Queste indagini nelle aree ex Sin/Sir permetteranno di raccogliere gli elementi indispensabili per definire l’attuale stato qualitativo della falda e individuare le sorgenti di contaminazione pregresse, oltre a quelle eventualmente ancora attive, e consentire la progettazione e realizzazione dei necessari interventi di bonifica.

Per quanto riguarda lo stato di attuazione degli interventi previsti dall'accordo di programma del 2016, nell' area residenziale - "Viale da Verrazzano" (SIR - Comune Carrara) sono stati consegnati in questi giorni i lavori alla ditta vincitrice dell'appalto. Nell'area residenziale "Terrapieno Ex Colonia Torino" (SIR - Comune Massa) e nell'area residenziale - "Stadio Tinelli" (SIR - Comune Massa) i progetti sono stati dichiarati conformi al mandato e nelle prossime settimane si potrà procedere con l'appalto.

Dopo la rilevazione effettuata nella fase di morbida, ossia quando la falda è a livello più alto, e dopo gli ulteriori passaggi tecnici necessari all'attualizzazione del quadro conoscitivo, arriveranno gli interventi.

Non ci saranno indugi, la Regione Toscana vigilerà sul rispetto dei tempi, come ha fatto finora, collaborando strettamente con il soggetto attuatore, la Sogesid del Ministero dell'ambiente, affinché gli oltre 25 milioni che il presidente della Regione ha ottenuto dal Governo nazionale a finanziamento dell'accordo di programma, vengano investiti velocemente e nel migliore dei modi.

E' importante sottolineare infine che l'indagine accurata condotta già consente agli organi di controllo di valutare l'adeguatezza delle ordinanze emesse in passato e reiterate nel tempo dai Comuni, a conferma della massima attenzione prestata alla tutela della salute pubblica.

"Con l'avvio di questa seconda fase di indagine - conclude l'assessore-, sarà aperto un tavolo tecnico permanente con il compito di presiedere alle varie verifiche, incaricato anche alla socializzazione dei dati. Sarà coordinato dalla Regione Toscana e vi parteciperanno tutti i soggetti interessati quindi Comuni, Arpat, Asl, Sogesid ma verrà chiesto anche il contributo di Ispra".


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