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Cronaca giovedì 12 gennaio 2017 ore 18:25

L'incendio mortale provocato da un corto circuito

Secondo alcuni profughi scampati dal rogo del capannone all'Osmannoro, l'impianto non era sicuro con fili elettrici scoperti a contatto con del legno



FIRENZE — Lo hanno detto, più di una volta, durante questa lunga giornata: "E' stato un corto circuito". Queste le parole di molti dei profughi che abitavano all'interno del capannone-dormitorio all'Osmannoro, nella periferia di Sesto Fiorentino, che ha preso fuoco la notte scorsa, e dove al suo interno ha perso la vita Alì Muse, profugo somalo di 44 anni, entrato nel capannone in fiamme per recuperare i documenti per il ricongiungimento familiare. La moglie e i due figli dovevano arrivare dal Kenya nei prossimi mesi.

"Pensiamo che sia stato un problema elettrico - hanno dichiarato alcuni degli occupanti - c'erano fili scoperti, a contatto con pezzi di compensato usati per fare delle stanze, e il piano terra era sempre allagato". 

Stando ad alcuni testimoni, l'incendio sarebbe divampato vicino a una stanza al primo piano fatta con del compensato. La corrente è stata staccata più di una volta all'interno del capannone dove una volta c'era la fabbrica della Aiazzone, ma gli occupanti hanno raccontato di averla riattaccata più di una volta, soprattutto per accendere le stufe in un periodo freddo come questo. Secondo il Movimento di Lotta per la casa, gli occupanti erano tutti richiedenti asilo. 

La proprietà del capannone-rifugio, aveva già a suo tempo presentato denuncia-querela contro gli occupanti abusivi. E' quanto si apprende in ambienti giudiziari riguardo alla posizione della proprietà dell'immobile, che si era attivata presso l'autorità giudiziaria per rientrarne in possesso. 

La Procura ha aperto un'inchiesta. Le prime ipotesi di reato del fascicolo aperto dalla Procura fiorentina sono quelle di incendio colposo e omicidio colposo.

Agli uffici stanno arrivando i primi rapporti della polizia giudiziaria stilati sulla base degli elementi fin qui raccolti sull'incendio che ha devastato il capannone dove un tempo si trovava il mobilificio Aiazzone in via Avogadro a Sesto Fiorentino.


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servizio di Serena Margheri
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