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Attualità martedì 27 febbraio 2018 ore 13:30

I pescatori puliscono il mare dalla plastica

Il progetto pilota, primo in Italia, parte in Toscana. Grazie alla collaborazione tra più enti alcuni pescherecci diventeranno spazzini del mare



FIRENZE — Una quantità enorme di plastica finisce ogni giorno nel mar Mediterraneo: 731 tonnellate che vanno ad inquinare l'ambiente e la catena alimentare.

Col progetto sperimentale "Arcipelago pulito", la Toscana darà un segnale di come sia possibile avviare un percorso che coinvolga tutti i soggetti in campo per arrivare all'obiettivo di avere un mare almeno in parte liberato dalla plastica.

Come funzionerà? Grazie alla collaborazione siglata oggi con un protocollo di intesa tra Regione, ministero per l'ambiente, Unicoop Firenze, Legambiente, Autorità portuale del Tirreno settentrionale, Labromare, Direzione marittima, azienda Revet e cooperativa di pescatori Cft, alcune imbarcazioni di pescatori, debitamente formati, raccoglieranno e separeranno i rifiuti tirati su dal mare nello specchio d'acqua tra Livorno e Grosseto, assieme al pescato, già sulla imbarcazione stessa.

Da lì saranno riportati a terra, stoccati in banchina e avviati al riciclo.

Si partirà con alcune imbarcazioni nei primi giorni di primavera per poi andare a regime. "Il progetto è sperimentale - è stato sottolineato - ma se darà buoni risultati potrà fare da apripista a livello nazionale".

Basti dire che finora il rifiuto che viene pescato, in quanto speciale, deve essere di fatto ributtato a mare.

I pescatori aderenti al progetto afferiscono alla cooperativa Cft, la Labromare si occuperà della raccolta del rifiuto che sarà portato alla Revet, la Unicoop Firenze farà la sua parte dando un contributo legato al centesimo che i clienti devono pagare per le buste in mater-b dell'ortofrutta.

L'intesa istituzionale invece porta la firma, oltre che di Regione e Ministero, anche di Capitaneria di porto  Autorità portuale e la collaborazione fattiva di Legambiente.  


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