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Attualità martedì 14 aprile 2020 ore 19:10

L'epidemia di Covid divide la Toscana a metà

Nel nordovest della regione il virus colpisce in modo simile alla Lombardia, nel sud est come nel Lazio e in Puglia. Ma la situazione sta cambiando



FIRENZE — I bollettini quotidiani sulla diffusione dell'epidemia di Covid-19 rendono l'idea di un'emergenza ancora in pieno corso ma meno dell'evoluzione del contagio. Il rapporto diffuso ogni settimana dall'Ars (Agenzia regionale di sanità) disegna invece in modo preciso sia la risposta delle strutture sanitarie all'emergenza che un'utile comparazione con altre regioni. Vediamo come sta cambiando la situazione in Toscana.

I TAMPONI

Fin dall’inizio dell’epidemia, la Regione Toscana ha tentato di ampliare in modo deciso la propria capacità di intercettare i casi positivi, aumentando l’offerta di tamponi: erano 1.200 i tamponi che mediamente sono stati eseguiti nei primi 10 giorni di marzo, sono arrivati a 3.400 in media quelli degli ultimi 15 giorni. Il tasso grezzo di tamponi eseguiti nella nostra regione è di 2,17 ogni 100 abitanti, dato sovrapponibile a quello dell’Emilia Romagna; tra le regioni più colpite, solo il Veneto mostra un tasso superiore (4,14 per 100 abitanti) a quello toscano.

Come si capisce, il maggior numero di casi di contagio intercettati è strettamente dipendente dell'incremento dei tamponi somministrati (più cittadini vengono controllati, più casi di contagio possono emergere) e dall’aumento del numero di laboratori in grado di analizzarli (inizialmente 3, diventati rapidamente 13, a cui se ne aggiungeranno altri 2 nei prossimi giorni)

TOSCANA QUARTA REGIONE ITALIANA PIU' COLPITA DAL VIRUS

I casi positivi diagnosticati in Toscana a ieri,13 aprile 2020, erano 7.390, classificando la nostra regione come la quarta più colpita in Italia. Negli ultimi 15 giorni la media giornaliera è stata di circa 215 nuovi positivi. 

Ad oggi la Toscana ha cumulato 198 casi positivi ogni centomila abitanti, contro i 264 della media italiana, dato quest’ultimo fortemente condizionato dalla Lombardia che ha ben 738 casi positivi ogni centomila abitanti.

IL CORONAVIRUS CIRCOLA DI PIU' NELLA TOSCANA NORD OVEST

La circolazione del virus in Toscana si presenta fortemente differenziata: l’area corrispondente all’Asl nord ovest (le province di Massa Carrara, Lucca, Pisa e Livorno) è senza dubbio la zona più colpita, con una media di 238 casi per centomila abitanti e il picco nella provincia di Massa Carrara 444 ogni centomila abitanti.

Segue la zona corrispondente all’Asl centro (province di Firenze, Prato e Pistoia), con una media 194,8 casi per centomila abitanti. Firenze è la provincia più colpita ma i suoi 224 casi ogni centomila abitanti sono la metà rispetto a quelli di Massa Carrara.

Infine la zona corrispondente all’Asl sud est (province di Arezzo, Siena e Grosseto), con 143,5 ogni cento abitanti.

In altre parole, volendo individuare un modello interpretativo, la zona Asl nord ovest pare comportarsi come le regioni del nord Italia (Lombardia, Emilia Romagna), mentre l’andamento della sud est assomiglia maggiormente alle regioni del centro-sud (Lazio, Puglia).

ISOLAMENTI DOMICILIARI

Gli isolamenti domiciliari di persone positive al Covid-19, effettuati dal sistema territoriale dei Dipartimenti di Prevenzione della Toscana, sono 5.040 e sono cresciuti stabilmente di 200 casi al giorno negli ultimi 15 giorni. La Regione Toscana, attraverso un accordo con i gestori di hotel e agriturismi, è riuscita a mettere a disposizione circa 2.000 posti per coloro che fossero impossibilitati a fare l’isolamento al proprio domicilio per il rischio di infettare familiari conviventi.

LA RISPOSTA DEL SISTEMA OSPEDALIERO

La risposta della rete ospedaliera Toscana è stata messa in campo dalle tre Aziende sanitarie di area vasta, ciascuna delle quali si è strutturata per fornire le cure necessarie ai pazienti di Covid-19, a tutti i livelli d’intensità di assistenza.

In condizioni “normali” gli ospedali toscani dispongono complessivamente di 322 posti letto di terapia intensiva. Per l’emergenza Coronavirus il sistema ha ampliato il numero di letti in intensiva fino a garantirne 394 dedicati solo ai pazienti Covid-19 e continuando a gestire separatamente i pazienti critici no-Covid. 

In caso di necessità, possono essere attivati altri 80 posti letto di terapia intensiva in 48 ore.

Sempre ai pazienti Covid sono stati riservati 1.504 posti letto di area medica e 34 di terapia sub-intensiva, con la possibilità di allestire altri 156 letti entro 48 ore.

Complessivamente il 3 aprile i ricoverati in ospedale per Covid in Toscana erano 1.437. Nei giorni successivi sono progressivamente diminuiti fino ai 1.217 di ieri, 13 aprile. Il numero più alto di ricoverati in terapia intensiva nello stesso periodo è stato registrato il 3 Aprile, 388, poi è iniziata una diminuzione fino ai 255 di ieri (-22%.).

Fino al 13 Aprile il numero di posti letto disponibili per Covid 19 in terapia intensiva è sempre stato molto superiore ai posti letto effettivamente occupati da degenti. La percentuale di occupazione ha variato a seconda delle Aziende sanitarie e viene monitorata costantemente (ad oggi si va da 22,9% per gli ospedali dell'Asl Sud Est al 77,3 per cento del policlinico di Careggi, a Firenze).

LE VITTIME

Fino al 13 Aprile sono stati 518 i positivi al Covid deceduti nei comuni toscani.

La letalità (numero di deceduti sul totale dei contagiati) è ad oggi del 6,9% contro circa 18% della Lombardia e il 13% dell’Emilia Romagna e della media italiana. 

Anche in questo caso ci sono differenze marcate tra le tre aziende sanitarie, con la nord ovest al 8,1%, la centro a 7% e la sud est 3,8%

L’incremento della mortalità (deceduti su totale della popolazione residente) mostra invece un aumento meno repentino nel tempo e solo il Veneto registra dati migliori della Toscana tra le regioni a forte circolazione del virus.

IL COMMENTO

“Progressivamente la Regione Toscana è diventata una tra le regioni che meno ha ospedalizzato rispetto alle altre che hanno avuto grande diffusione del virus, mantenendo quindi un buon equilibrio terapeutico tra cure domiciliari e cure ospedaliere – dichiara Fabio Voller coordinatore Epidemiologia dell’ARS - La progressiva diminuzione del carico ospedaliero rappresenta la migliore notizia per poter cominciare la programmazione" in vista della fase di allentamento delle misure di restrizione e di riapertura delle attività.


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