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Politica venerdì 30 giugno 2017 ore 16:51

"Con i nuovi accordi, per Aferpi è punto e a capo"

Enrico Rossi

Per il presidente Rossi la firma del nuovo contratto fra il Mise e Cevital rappresenta un nuovo rilancio per il polo produttivo piombinese



PIOMBINO — "Penso che la firma sull'addendum posta stamani consenta di fare punto e a capo in una vicenda complessa, e di dare certezze ai lavoratori che ieri hanno giustamente fatto sentire la loro protesta", così il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha commentato le novità emerse sulla vertenza Aferpi (leggi l'articolo correlato) ribadendo che l'obiettivo "deve essere quello di tornare a produrre acciaio" senza dunque prescindere dall'accensione del forno elettrico

"In questa vicenda si è indubbiamente perso tempo e ci sono stati ritardi da parte di Aferpi. - ha aggiunto il presidente - Per me però è sempre stata chiara la volontà di Rebrab di realizzare l'accordo del 2015. Oggi questo addendum mi convince, perché fissa tappe precise per la ripresa dell'attività produttiva, per gli investimenti, per l'attuazione di quanto previsto dal piano finanziario, stabilendo un nuovo traguardo per la fine del prossimo ottobre. E mi convince anche perché dà garanzie ai lavoratori. Il piano industriale di Aferpi al momento è l'unico che consente di occupare tutti i lavoratori. Altre ipotesi analoghe al momento non sono in campo. Mi pare poi interessante, rispetto alle attuali difficoltà finanziarie dell'impresa, che le sia data la possibilità di trovare partner capaci di sostenerla. Questo rafforza la volontà di realizzare il progetto industriale".

"Da parte nostra continueremo ad impegnarci su tutte le questioni sulle quali possiamo dare il nostro contributo: - ha aggiunto - da quelle urbanistiche, alle bonifiche, all'utilizzo dei fondi europei" (leggi l'articolo correlato).

Nel corso del suo intervento al Ministero dello Sviluppo economico il presidente Rossi ha rinnovato la richiesta di sblocco dei 30 milioni di euro destinati alla Toscana e alle sue politiche attive per il lavoro, che verrebbero impiegati tra l'altro per formare i lavoratori del comprensorio piombinese. Ha poi posto nuovamente la questione del completamento della bretella stradale per la quale ha detto di attendere i 50 milioni di euro promessi dal Ministero dei trasporti e dall'Anas (leggi l'articolo correlato).

"Ribadisco infine - ha concluso Rossi - che per Piombino servirebbe anche un impegno del Governo che consista in una pressione sulle banche affinché concedano a chi vuole investire i finanziamenti richiesti e attesi. E noi questa pressione continueremo, garbatamente, ad esercitarla".

"Adesso tutti continuino a fare la loro parte. I lavoratori con la loro mobilitazione sono stati esemplari. La Regione e il Comune continueranno con il loro lavoro. Però adesso anche le banche, l'establishment del Paese devono fare la loro parte fino in fondo. Perché siamo di fronte ad un'occasione unica per poter riprendere l'attività produttiva dell'acciaio a Piombino. Si tratta di quelle stesse banche che a Piombino hanno rimesso fino a 700 milioni senza batter ciglio, adesso questo imprenditore che ha dimostrato di voler fare deve essere aiutato correttamente e adeguatamente".


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