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Attualità mercoledì 08 febbraio 2017 ore 14:30

"Troppi rinvii, pugno di ferro per Aferpi"

Enrico Rossi e Issad Rebrab

All'indomani del faccia a faccia con Rebrab, il governatore Rossi: "La Regione ha fatto la sua parte. Il Governo imponga il rispetto degli accordi"



PIOMBINO — Si rompe il silenzio sull'incontro al Ministero dello Sviluppo economico che si è tenuto nel pomeriggio di martedì 7 febbraio. A parlare è il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi che era a Roma assieme al ministro Carlo Calenda, il patron di Aferpi Issad Rebrab, gli amministratori delegati di Aferpi e Cevital e il commissario straordinario Piero Nardi. 

"Rebrab si è impegnato a presentare il piano industriale entro marzo. Come Regione intanto noi abbiamo fatto tutto quanto ci competeva e di più" (leggi l'articolo correlato).

"E' troppo tempo che attendiamo, - ha aggiunto Rossi - Rebrab faccia davvero adesso la sua parte. Ma anche il Governo si faccia garante dell'accordo di programma firmato con l'allora presidenza del Consiglio e metta alle strette l'imprenditore algerino sulla base di un cronoprogramma serrato, affinché risponda dopo i troppi mesi di silenzio. - ha puntualizzato - Altrimenti si trovino altre soluzioni. Noi non siamo parenti di nessuno e quel che ci interessa è solo una prospettiva di ripresa dell'attività produttiva e dell'occupazione".

Per il presidente Rossi alla regione non può essere rimproverato nulla, dopo la concessione delle licenze, i permessi necessari e le vie di finanziamento per il circolante.

Il ministro, infine, ha fissato per l'imprenditore algerino una dead line a fine giugno. "Ci aspettiamo adesso che l'imprenditore faccia davvero tutto quello che deve fare affinché l'azienda non deperisca ancora e lavoratori e territorio abbiamo prospettive. Altrimenti, appunto, che si individuino pure altre soluzioni. - e ha concluso Rossi in una nota - Lo Stato interviene con decisione anche sull'Ilva. Che si faccia, dunque, altrettanto a Piombino".


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