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Cultura martedì 16 luglio 2019 ore 09:08

Dalla tomba di Kha il profumo dell'Antico Egitto

Il team di chimici dell'Università di Pisa e gli archeologi del Museo Egizio di Torino hanno "annusato" per la prima volta il profumo di 3.500 anni fa



TORINO — I resti della tomba di Kha e Merit, custoditi nel Museo Egizio di Torino, sono stati protagonisti di un'indagine innovativa, mai eseguita prima d'ora: la ricerca del "profumo" di una serie di reperti di circa 3.500 anni fa e appartenenti al corredo funerario rinvenuto integro nel 1906. 

Nel quadro di un progetto europeo di ricerca, un team di chimici dell'Università di Pisa, in collaborazione con gli archeologi e i curatori del Museo, ha analizzato in modo del tutto non invasivo, senza prelevare alcun campione, il contenuto di più di venti vasi. 

Ad essere "annusati" grazie a questa tecnologia sono i composti volatili rilasciati nell'aria in concentrazioni estremamente basse dai residui organici presenti nei contenitori al fine di identificarne la natura.

Delle provviste alimentari contenute in un piatto, per esempio, furono identificate come "verdura finemente triturata e impastata con un condimento" da Ernesto Schiaparelli, che scoprì la tomba intatta di Kha e Merit a Deir el-Medina. Ma finora nessuna analisi ha potuto confermare né smentire tale ipotesi, e una risposta potrebbe ora arrivare dalla spettrometria.

L'esame è stato eseguito con uno spettrometro di massa Sift-Ms (Selected Ion Flow Tube-Mass Spectrometry) trasportabile, un macchinario che solitamente viene impiegato in ambito medico per quantificare i metaboliti del respiro e che solo recentemente ha dimostrato la sua utilità anche nel campo dei beni culturali per eseguire indagini preservando l'integrità dei reperti. 

 "Per svolgere l'esame sono stati necessari alcuni giorni; infatti nella prima fase abbiamo chiuso ampolle, vasi e anfore in sacchetti a tenuta stagna in modo da concentrare il più possibile le molecole nell'aria - spiega Francesca Modugno dell'Università di Pisa - I dati saranno registrati nell'arco di due giorni, ma risultati delle analisi saranno disponibili tra alcune settimane, considerata la difficoltà della loro interpretazione. Quello che ci aspettiamo di rilevare sono frazioni volatili di oli, resine o cere naturali".

L'iniziativa rientra nel progetto Momus - Spettrometria di Massa Sift portatile e identificazione di Materiali Organici in ambiente Museale, realizzato con il sostegno della Regione Toscana e di Sra Instruments, che inoltre ha messo a disposizione lo spettrometro di massa e la sua esperienza.


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