Società della Salute, si cambia

FIRENZE — La commissione sanità del consiglio regionale ha approvato due proposte di legge presentate dal Pd, primo firmatario il consigliere Simone Naldoni, che puntano a una gestione associata a livello di zona-distretto del settore sociale.

Due le opzioni in campo: la prima prevede di gestire il sociale attraverso le Società della salute, laddove l’esperienza dell’ente sia stata positiva e sia stato deciso di non scioglierla con un nuovo passaggio in Consiglio comunale, con una nuova assemblea Sds e dopo che la Regione Toscana abbia sentito la conferenza regionale dei sindaci.  L'alternativa è quella di agire in convenzione. 

“Il nostro obiettivo è costruire una governance multilivello - ha spiegato Naldoni - in cui la novità è l’area vasta''. 

Per quanto riguarda la partecipazione degli utenti, volontariato e terzo settore, viene regolamentata dalle nuove norme per creare un sistema omogeneo di relazioni in tutta la Toscana. La pianificazione è valida a livello azienda sanitaria locale.

La conisgliera regionale Lucia Matergi (Pd) ha osservato che si tratta di leggi non solo abrogative ma di straordinaria manutenzione, “che partono dal basso e che tengono conto di un giudizio variegato sulle Sds, dando la possibilità di mantenerle dove hanno funzionato bene”.

Molto critici sui due provvedimenti il vicepresidente della commissione sanità Stefano Mugnai (Forza Italia) e la consigliera Maria Luisa Chincarini (Centro democratico).

''Grazie all'assenza mirata di alcuni consiglieri di opposizione - ha commentato Maria Luisa Chincarini  - non è stato possibile porre un argine a questi provvedimenti. Le due proposte andranno ad approvare una situazione già allarmante, favorendo la disomogeneità sul territorio. Basti pensare che in questi quattro anni di consiliatura non è stato possibile avere i documenti con i costi delle prestazioni delle società della saliute''.

"Il superamento delle Società della Salute sarebbe già legge grazie a un emendamento mio e della collega Chincarini alla finanziaria regionale approvata in dicembre dal Consiglio - ha fatto notare il vicepresidente della commissione sanità Stefano Mugnai - Ma il Pd non si è rassegnato e ha prediposto due testi di legge che consentiranno a questi organismi di sopravvivere e di moltiplicare le burocrazie fra conferenze zonali, aziendali, di area vasta e regionali dei sindaci, comitati di partecipazione degli utenti, agorà della salute, piani di inclusione zonale, piani integrati di salute, piani attuativi locali''. ''Si va nella direzione opposta rispetto alla semplificazione - conclude Mugnai -  e si finirà per ridurre ulteriormente la capacità dei sindaci di incidere sulle scelte dei direttori generali in materia di servizi sociosanitari».

A queste posizioni ha replicato il presidente della commissione sanità, il consigliere regionale del Pd Marco Remaschi. Guarda il video.

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