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Attualità martedì 03 novembre 2015 ore 16:46

Sanità, Rossi teme i tagli, non il referendum

Domani il tavolo tra governo e presidenti delle Regioni sulla legge di stabilità: "Un miliardo in più non basta, ma una rottura con Renzi non serve"



FIRENZE — No alla linea Chiamparino del muro contro muro. Sì a una trattativa con il governo sul budget a disposizione del sistema sanitario e delle Regioni per il 2016. E' questo l'approccio che terrà il governatore Enrico Rossi domani a Palazzo Chigi in occasione dell'incontro con il premier in cui si discuterà di eventuali modifiche alla legge di stabilità.

Il punto di partenza è chiaro: dal 2009 ad oggi la quantità di risorse è rimasta rimasta stabile, mai meno di 110 miliardi e mai più di 111 l'anno. Il fondo quest'anno era di 110 miliardi, quello promesso per il prossimo anno ne avrà uno in più. 

"Di sicuro – ha spiegato Enrico Rossi – i numeri negano che la spesa sanitaria sia esplosa e dimostrano invece come la sanità, e dunque le Regioni, abbiamo dato il loro contributo alla tenuta dei conti statali". 

Da qui la richiesta di aumentare le risorse a favore della sanità. "Una sanità pubblica che non investe in tecnologia e in edilizia rischia il declino – si dice preoccupato Rossi -. Finora come Regione abbiamo investito molto. L'abbiamo potuto fare perché gli investimenti in sanità era fuori dal patto. Adesso rientrano invece nelle regole del pareggio di bilancio e se la Regione non lo potrà più fare ci dovrà pensare il Governo". 

Rossi spera comunque che con il miliardo in più a disposizione si possa mettere mano al tema a lui più caro, quello della lotta all'Epatite C.

"Abbiamo fatto al Governo una proposta per eradicare la malattia – ricorda Rossi - . E' stato istituito un tavolo e dunque mi pare che ci abbiamo ascoltato. Si parla, per il 2016, anche di finanziamenti per farmaci innovativi. E' una formula generica, mi auguro che dentro ci siano anche quelli per l'epatite C ed è quanto voglio appurare".

Intanto Rossi dovrà fare i conti con le 50mila firme raccolte dal comitato promotore del referendum per abrogare la riforma sanitaria. "Dire che vogliamo privatizzare la sanità è una follia - ha detto Rossi -. Mi risulta che la Toscana stia acquistando Villa Ragionieri, la più prestigiosa clinica privata della regione. L'esatto opposto di una privatizzazione".


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