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Attualità mercoledì 02 settembre 2015 ore 21:05

Rossi incontra i profughi in Toscana

Il governatore ha incontrato i migranti ospitati nei centri di San Giuliano Terme ed Empoli. In Toscana vivono 5.400 profughi, diventeranno 6.500



TOSCANA — "L'immigrazione è certamente un problema – ha dichiarato il presidente della Toscana, Enrico Rossi –, richiede impegno e scelte intelligenti. Ma dove questo c'è dove si affronta il problema, questo sforzo di accoglienza che si coniuga con un impegno di integrazione può trasformarsi in un'occasione di crescita per tutti. Lo dimostrano i tanti progetti che si stanno realizzando in tanti comuni ". 

I migranti ospitati a San Giuliano e a Empoli e stanno imparando un mestiere, la lingua italiana, a farsi conoscere e a conoscere il Paese che li ospita. Con l'aiuto del volontariato, in attesa che la commissione si pronunci sulla loro richiesta di asilo. 

Ad Empoli, ad accompagnare il presidente, c'era anche l'assessore Vittorio Bugli.

"L'accoglienza di questi giovani - ha spiegato Bugli -l è un problema che può essere gestito. La civiltà della Toscana si riassume in fondo anche in questo: nel trovare in tutto un verso". 

Lo dice rivolto anche ai sindaci di quei territori toscani che ancora non si sono fatti avanti. 

"Il modello di accoglienza diffusa aiuta. A San Giuliano Terme - ha raccontato il sindaco - ci sono cittadini che anziché alzare barricate si sono fatti avanti spontaneamente per chiedere se e come potevano essere d'aiuto. "

"In Toscana abbiamo raccolto la sfida dal 2011  - ha ricordato il presidente Rossi - e continuiamo a farlo: senza troppe parole e senza paura, con quel modello di accoglienza diffusa su cui tutti alla fine ci hanno dato ragione, anche quelli a cui rimaniamo meno simpatici". 

Per quanto riguarda i tempi troppo lunghi per avere una risposta sulla richiesta di asilo politico (da sei mesi a un anno) Rossi ha sottolineato che si tratta di iter non semplici, complicati da rapporti con i paesi di origine in cui lo Stato a volte non esiste più". 

"Abbiamo chiesto di sveltire le pratiche - ha concluso il governatore - Quando parliamo di immigrazione e di gente che fugge dai propri paesi si rischia di tradurre queste persone solo in numeri ma, dietro i numeri ci sono queste persone e le persone che le accolgono".


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