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Cronaca mercoledì 15 marzo 2017 ore 17:08

"Romeo mi disse di stare alla larga da Russo"

Lo ha detto ai pm Marco Gasparri, il dirigente Consip coinvolto nell'inchiesta sugli appalti: "Per Romeo, Russo era legato alla maggioranza Pd"



ROMA — Nuove rivelazioni sull'inchiesta delle procure di Roma e Napoli su episodi di corruzione negli appalti della Consip, la centrale acquisti del ministero dell'economia. (vedi articoli collegati)

Questa volta si tratta di alcune dichiarazioni rilasciate ai titolari delle indagini da Marco Gasparri, il dirigente della Consip che ha confessato di aver ricevuto denaro dall'imprenditore napoletano Alfredo Romeo, ora in carcere, in cambio di informazioni e 'consulenze' sugli appalti.

Gasparri parla in particolare di Carlo Russo, indagato insieme a Tiziano Renzi, padre dell'ex premier, per traffico di influenze illecite nella stessa vicenda. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Russo avrebbe cercato per conto di Renzi senior di fare pressioni sull'amministratore delegato di Consip Luigi Marroni al fine di influenzare l'esito di alcune gare.

"Alla vostra domanda rispondo che, in una occasione, Romeo mi chiede se io conoscevo un certo Russo, dicendomi che era un faccendiere legato alla maggioranza Pd" ha dichiarato Gasparri ai pm.

"Io gli risposi che non lo conoscevo - ha detto ancora Gasparri - e Romeo mi disse che invece Russo gli aveva detto di conoscermi. Romeo concluse il discorso su Russo dicendomi di stare alla larga da lui".

Nella stessa inchiesta è indagato per rivelazione di segreto d'ufficio e favoreggiamento anche il ministro dello sport Luca Lotti. Contestata anche la rivelazione di segreto d'ufficio anche ai generali dell'Arma dei Carabinieri Emanuele Saltalamacchia e Tullio Del Sette.

Oggi in Senato sarà votata una mozione di sfiducia contro il ministro Lotti presentata dal Movimento 5 Stelle.


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