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Politica mercoledì 11 febbraio 2015 ore 17:36

Regionali, verso la resa dei conti Pd-Sel

A Pisa i vendoliani escono dalla maggioranza. Appello della Lastri: "Trovare un accordo". Mazzeo: "Ci incontreremo venerdì ma non accetteremo veti"



FIRENZE — Da un lato, alla presentazione della ricadidatura di Rossi, le parole di Dario Parrini contro il leader di Sel Nichi Vendola. Dall'altro, invece, le dimissioni di Dario Danti da assessore della giunta comunale di Pisa dopo il via libera alla fusione dell'aeroporto Galilei col Vespucci di Firenze.

I rapporti tra Pd e Sel non erano mai stati così tesi e in vista delle elezioni regionali resta da capire se e come possa ricomporsi una frattura che sembra davvero profonda.

Di certo, al momento, c'è la decisione presa da Sel a Pisa di abbandonare la coalizione in linea con la scelta di Danti che oggi ha anche inviato una seconda lettera al sindaco Marco Filippeschi (che si è detto "sconcertato dalla decisione appresa dai giornali" dell'ormai ex assessore), rinunciando all'incarico di presidente del museo della Grafica, che sotto la sua guida, fanno sapere i suoi fedelissimi, "in questi anni ha quasi triplicato le presenze passando da 4.900 a 13.400 visitatori".

Ma quanto accaduto a Pisa potrebbe ora avere altre ripercussioni proprio in vista delle elezioni di maggio. La consigliera regionale Daniela Lastri (esponente dell'attuale minoranza interna al Pd) ha infatti chiesto esplicitamente in una nota al suo partito di "ripartire dall'alleanza con il centrosinistra e, in particolare, dal ritrovare le ragioni programmatiche di un accordo con Sel Toscana". "Quando si costruisce una coalizione è naturale che si possa cedere qualcosa del proprio punto di partenza - aggiunge in una nota - Trovare un accordo è possibile e, per me, assolutamente necessario per connotare la prossima legislatura in senso progressista".

Parole che, però, si incrociano con quelle del responsabile organizzazione dei democratici toscani (ed esponente della maggioranza dem) Antonio Mazzeo che, su Facebook, mette subito paletti ben precisi nei confronti dei vendoliani: "Venerdì incontreremo Sel e discuteremo nel merito la bozza di programma uscita dalla nostra assemblea regionale. Noi vogliamo un'azione rigoverno profondamente riformista, e non accetteremo né pregiudiziali né veti a priori per limitare questo percorso. E diremo chiaro a tondo che dovranno essere evitati usi strumentali di parte per mettere a repentaglio le giunte comunali. Non è su queste basi che si può pensare di costruire la Toscana che sarà".

Riferimento esplicito, insomma, a quanto accaduto proprio a Pisa. Dove se è vero che il passaggio all'opposizione di Sel (rimasta con un solo consigliere dopo il passaggio al gruppo misto del secondo eletto) non farà mancare i numeri alla Giunta, qualcuno si azzarda anche a non escludere ripercussioni dentro il gruppo Pd che annovera una pattuglia di consiglieri 'critici' verso la linea dell'amministrazione.

Una linea di scontro, dunque, che oltre a portare una resa dei conti tra Pd e Sel potrebbe anche "spingere" a una ulteriore frattura interna proprio ai Dem. E, anche in questo caso, sono sempre più insistenti le voci che, in mancanza di un accordo sul programma, vorrebbero la stessa consigliera uscente Daniela Lastri pronta a migrare proprio nel partito vendoliano che potrebbe addirittura candidarla a governatrice in opposizione a Enrico Rossi.


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