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Attualità venerdì 29 luglio 2016 ore 12:25

Quel seggiolino che può salvare una vita

Con una lettera inviata al ministro Del Rio la Regione chiede di far produrre il seggiolino salva bebè inventato dagli studenti del Fermi di Bibbiena



FIRENZE — Il seggiolino salva bebè che avverte i genitori nel caso lascino il loro figlio in auto da solo, è stato inventato nel 2013 dagli studenti dell'Itis Fermi di Bibbiena in provincia di Arezzo, ed è purtroppo tornato alla ribalta dopo la tragedia di Gaia, la bimba di Vada morta dopo essere stata dimenticata quattro ore nell'auto della mamma. Nessuna azienda ancora però si è fatta avanti per realizzarlo.

E l'assessore regionale Vincenzo Ceccarelli ha mandato una lettera al ministro Graziano Del Rio: "In una scuola toscana è stato brevettato un seggiolino che permetterebbe di impedire tragedie come quella di Vada. E' il caso che quell'idea venga presa in considerazione anche dalle istituzioni". 

E' questo il senso di una lettera che l'assessore regionale ai trasporti ha indirizzato al ministro delle infrastrutture Graziano Del Rio e al vice ministro Riccardo Nencini, segnalando questa opportunità e chiedendo un incontro sulla questione. 

"Il dramma consumatosi in questi giorni a Vada, con l''ennesima morte di un piccolo innocente, lasciato in auto, è un grande dolore per l''intera comunità toscana" scrive Ceccarelli. "Di fronte a questi eventi non possiamo restare indifferenti e neppure inerti. Anche perché la tecnologia ci aiuta a trovare risposte concrete anche a problemi come questo". 

Si tratta di un seggiolino che "avverte" mamma e papà nel caso in cui il bambino sia rimasto chiuso in auto accendendo le frecce, facendo suonare il clacson e addirittura inviando sms ai loro cellulari. 

"Dalla scuola ci hanno assicurato che produrlo non costerebbe molto - scrive l''assessore a ministro e viceministro - è quindi un progetto sul quale il Governo può intervenire direttamente al fine di salvare vite innocenti".


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