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Attualità venerdì 16 gennaio 2015 ore 14:43

La crisi economica 'risparmia' gli psicologi

Servizio di Tommaso Tafi

Negli ultimi tre anni avvocati, ingegneri, geometri e commercialisti hanno visto un crollo dei fatturati. Sempre più lavoro per gli psicoterapeuti



FIRENZE — E' un mondo variegato quello delle così dette professioni intellettuali. Un mondo fatto da medici, odontoiatri, infermieri, ingegneri, avvocati, geometri, architetti, consulenti del lavoro, psicologi, farmacisti, assistenti sociali: 148 mila lavoratori in tutta la Toscana, praticamente il 10% della totale degli occupati nel Granducato.

Una categoria su cui gli effetti della crisi economica si sono fatti sentire prepotentemente, secondo quanto riporta uno studio curato dall'Irpet insieme a Sociolab, presentato all'auditorium di Sant'apollonia a Firenze alla presenza del presidente della Regione, Enrico Rossi e dell'assessore alle Attività produttive, Gianfranco Simoncini.

Negli ultimi 3 anni, tra il 2010 e il 2013, queste imprese, che in più della metà dei casi contano al massimo 2 persone, hanno visto un crollo dei fatturati, eccezion fatta per psicologi e psicoterapeuti che in un caso su due hanno lavorato di più. "Merito", ovviamente, degli effetti della crisi sulla psiche degli italiani che si sono rivolti in massa agli specialisti.

Per uscire dalle difficoltà i professionisti, spesso a partita Iva, chiedono 3 cose alla pubblica amministrazione: un integrazione al welfare, per scongiurare il rischio di restare senza stipendio in caso di malattia; facilità di accesso al credito e sostegno alla formazione specializzata.

Misure che la Toscana ha in parte già preso: da novembre è stato istituito un fondo di garanzia per sostenere l'accesso al credito dei professionisti a partita Iva e incentivato attraverso i fondi europei la possibilità di entrare in una rete di co-working.

"I professionisti chiedono di essere equiparati alle imprese per poter accedere direttamente ai fondi europei - ha detto il governatore Enrico Rossi - Porteremo questa istanza ai tavoli di trattativa a Bruxelles, perché se rendiamo il mondo delle professioni competitivo, il beneficio è per l'intero sistema produttivo".


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