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Cronaca mercoledì 19 febbraio 2020 ore 10:09

Maxi frode nella vendita di carburanti

La Guardia di Finanza ha sottoposto a sequestro preventivo beni, immobili e quote di società per oltre 55 milioni di euro. Sigilli a 5 distributori



PISTOIA — L'inchiesta della Procura di Pistoia per una presunta frode fiscale sull'Iva nel settore della vendita all'ingrosso e al dettaglio di carburanti ha portato al sequestro preventivo di beni e quote societarie per oltre 55 milioni di euro, importo corrispondente all'evasione contestata. Il sequestro preventivo è stato effettuato alle prime luci dell'alba dalla Guardia di Finanza di Pistoia.

Dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti, omesso versamento di Iva, sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte, riciclaggio e autoriciclaggio. Questi i reati ipotizzati dalla Procura di Pistoia nell'inchiesta denominata "Oil flood".

In particolare, sono stati sequestrati i beni mobili e immobili e relativi conti correnti di 17 persone indagate e coinvolte a vario titolo nella presunta maxi frode fiscale, residenti in Toscana, Campania, Emilia Romagna, Puglia, Lazio e Lombardia.

Sigilli anche a cinque distributori di carburante. Tra i beni sequestrati 16 immobili, tra cui una villa con piscina in Provincia di Pistoia, una casa in Costa Smeralda e un deposito di oli minerali.

L’operazione è stata condotta dalle Fiamme Gialle pistoiesi, in collaborazione con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli – Direzione Interregionale per la Toscana, Sardegna e Umbria.

La frode, secondo le indagini portate avanti dalla procura Pistoiese, sarebbe stata realizzata "mediante l’utilizzo di società cartiere e  amministrate da prestanomi che venivano fittiziamente interposte negli acquisti di notevoli quantità di prodotti petroliferi, nonché, mediante l’utilizzo di false “dichiarazioni di intento” che consentivano l’acquisto di carburante senza l’applicazione dell’iva".

A margine dell'operazione anche il sequestro di 18 orologi di particolare pregio per un valore complessivo di 400 mila euro, acquistati con i proventi frutto dell’evasione fiscale accertata.


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