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Cronaca martedì 21 maggio 2019 ore 13:08

Pericoloso latitante in vacanza a Pisa

Un 32enne, ricercato internazionale, è stato rintracciato in un hotel in zona stazione. Deve scontare l'ergastolo in Kosovo per omicidio e rapina



PISA — L'Interpol lo aveva descritto come pericoloso e potenzialmente armato. Condannato all'ergastolo per omicidio e rapina commessi nel 2013, si era volutamente sottratto alla giustizia rendendosi irreperibile. Ma la fuga di un 32enne, cittadino francese di origine kosovara, è finita a Pisa.

L'uomo, proveniente da Marsiglia, è stato infatti rintracciato venerdì in un hotel in zona stazione. Secondo quanto ricostruito, il 32enne era venuto in vacanza nella città della Torre.

La pronuncia di condanna era stata emessa nel 2015 nella contumacia del ricercato, dalla Corte di Gjakove/Dakovika, in Kosovo, e fa riferimento da alcuni fatti accaduti circa due anni prima, sempre nella piccola repubblica balcanica. Secondo la sentenza il ricercato, il 9 giugno del 2013 nella città di Gjakove, aveva aggredito con un oggetto contundente un signore del luogo, colpendolo ripetutamente sino a fargli perdere conoscenza, al fine di portargli via la somma di 2mila euro, che il malcapitato teneva con sé. La vittima, ricoverata immediatamente in ospedale, è deceduta dopo pochi giorni a causa delle ferite inferte dal rapinatore.

Da quel momento, l’uomo si è dato alla latitanza, andando a stabilirsi a Marsiglia, dove effettivamente risulta che abbia vissuto per diversi anni e, dove, essendo cittadino francese, è rimasto senza correre il rischio di essere assoggettato a procedura di estradizione.

Qualche giorno fa il soggetto, come appreso successivamente dagli investigatori, ha acquistato il biglietto tramite una nota compagnia internazionale di autobus di granturismo, con partenza Marsiglia e destinazione Pisa, dove aveva una prenotazione per tre notti in un albergo della zona della stazione.

Nell’ambito dei servizi di controllo e di monitoraggio delle strutture alberghiere, condotto dai poliziotti della Squadra Volante della Questura nella mattina di venerdì, all’atto del controllo a campione della struttura in parola, e dal successivo sviluppo in banca data dei dimoranti, è emerso che fra loro c’era proprio il soggetto, destinatario di un provvedimento di cattura internazionale emesso dall’Interpol. Secondo la nota fornita dall’organo di cooperazione internazionale, l’uomo veniva descritto come pericoloso e potenzialmente armato.

Dopo un preliminare e discreto sopralluogo all’interno della struttura, seguito da una fase di appostamento, una quindicina di agenti hanno circondato le uscite.

L’uomo è stato rintracciato all’interno della hall dell’Hotel. Non dava l’impressione di rendersi conto di quanto stesse accadendo. Sia dall’abbigliamento che da quanto trovato in suo possesso, aveva la tenuta tipica del turista, venuto in vacanza a Pisa per vedere la Torre.

Quando è stato portato in questura ed è stato messo al corrente del mandato di cattura riferito al fatto da lui compiuto in Kosovo 6 anni prima, è sbottato dicendo che la polizia italiana non gli poteva fare niente, perché il Kosovo non era tra i Paesi aderenti ad Interpol e sosteneva di essere era già stato in Italia, a Venezia nel 2015, senza che gli venisse contestato niente, nonostante fosse già stato sottoposto a condanna.

In realtà, i poliziotti hanno fatto presente al cittadino francese che nel frattempo le cose, rispetto al 2015, erano cambiate. Infatti, nel 2016, l’Italia ha ratificato un accordo bilaterale con la repubblica del Kosovo, finalizzato alla cooperazione giudiziaria in materia di estradizione. Al contempo il Kosovo, tramite la missione Eulex, stanziale nei balcani dal 2008, pur non essendo aderente ad Interpol, si avvale del canale della missione per l’utilizzo del sistema di cooperazione internazionale. Una somma di dettagli che erano stati trascurati dal ricercato internazionale che, con una condanna pendente, si sentiva comunque al sicuro in territorio italiano alla stregua di quello francese.

La polizia, dopo aver verificato l’esatta corrispondenza delle generalità del soggetto con quelle del ricercato internazionale ha proceduto, sussistendo il pericolo di fuga, all’arresto provvisorio ai fini estradizionali del cittadino francese. Sull’atto e sulla richiesta di estradizione si pronuncerà, nel giro di alcuni giorni, la Corte d’Appello di Firenze, che valuterà l’avvio delle procedure estradizionali del soggetto in Kossovo. Nel frattempo l’uomo rimarrà detenuto al carcere Don Bosco.


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