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Politica domenica 26 febbraio 2017 ore 11:00

Orlando a Firenze lancia la sfida

Andrea Orlando, foto da Facebook

Il 27 febbraio debutto fiorentino da candidato alla segreteria del Pd per il ministro della giustizia. In un luogo-simbolo dei renziani, l'Obihall



FIRENZE — La corsa per la segreteria del Pd è appena cominciata ma il tempo stringe, visto che le primarie sono state fissate per il 30 aprile. E così il ministro della giustizia Andrea Orlando, l'ultimo a scendere in campo nella sfida contro il segretario uscente, sceglie proprio la città di Renzi e uno dei luoghi-simbolo della sua ascesa politica fra le primissime tappe della sua campagna.

Lunedì 27 febbraio, alle 19.30, Orlando incontrerà i fiorentini all'Obihall, il quartier generale delle primarie che, nel 2013, portarono Renzi alla guida del Pd. E in quella sede, peraltro scelta da Renzi anche per lanciare la sfortunata campagna per il Sì al referendum costituzionale, la sua più clamorosa sconfitta, Orlando presenterà la sua candidatura a segretario del Partito Democratico.

Saranno presenti anche gli esponenti del partito che si sono già schierati dalla sua parte, come le deputate Elisa Simoni e Silvia Velo. E proprio Velo sul suo profilo Facebook si è rammaricata di scelte diverse fatte da altri storici esponenti del Pd come Paolo Fontanelli che il Pd l'ha lasciato per aderire al nuovo movimento dei Democratici e Progressisti fondato da Roberto Speranza e il governatore toscano Enrico Rossi.

Non condivido la scelta di chi se ne va, penso che il PD sia una traguardo politico a cui in tanti abbiamo lavorato, un progetto che sta vivendo una crisi difficile, su cui occorre investire non solo per il suo rilancio ma per una vera rifondazione. Io dedichero ogni sforzo a questo obiettivo, lo farò sostenendo la candidatura di Andrea Orlando che considero la migliore proprio per affrontare la crisi del partito, lo farò nel Pd e per il PD. Tuttavia l'uscita di lacune personalità per me rappresenta una perdita politica grandissima e un dolore umano profondo, una scelta a cui difficilmente riuscirò ad abituarmi. Fra le tante la più dolorosa per me é quella di Paolo Fontanelli, un dirigente politico, un compagno che per me é sempre stato un punto di riferimento anche umano. Ciao Paolo, non ci perderemo di vista e continuerò a "tormentarti" per discutere di politica e per provare a convincerti.


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