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Attualità lunedì 09 ottobre 2017 ore 19:15

La morte di Rossi e i 'festini' svelati dalle Iene

La procura di Siena ha inviato a quella di Genova la registrazione di un'intervista a un ex sindaco trasmessa ieri sera su Italia 1



GENOVA — Alcuni frasi pronunciate dall'ex sindaco di Siena Pierluigi Piccini durante un'intervista registrata di nascosto dagli inviati della trasmissione Le Iene di Italia 1 gettano nuovi interrogativi sugli anni più oscuri della storia del Monte dei Paschi di Siena.

Il servizio delle Iene era dedicato alla morte del capo della comunicazione di Mps David Rossi, su cui la procura di Siena ha indagato a lungo archiviando per due volte il caso come suicidio. Nell'intervista Piccini, registrato a sua insaputa, parla a lungo, sottolineando il ruolo di assoluto rilievo svolto da David Rossi nella banca senese e facendo riferimento a un avvocato romano che gli avrebbe parlato di 'festini' celebrati in alcune ville fra Arezzo e la costa a cui avrebbero partecipato importanti personaggi della politica e della magistratura. 

Dopo la messa in onda dell'intervista, Piccini ha querelato le Iene per aver effettuato le riprese in modo a suo avviso scorretto.

Ma la vicenda non poteva finire lì e oggi la procura di Siena ha inviato a quella di Genova, competente per qualunque vicenda riguardi i magistrati senesi, la registrazione dell'intervista. 

"Si tratta di accuse penali rivolte ai magistrati degli uffici di Siena - ha spiegato il procuratore Salvatore Vitello - Si racconta di una storia parallela mai emersa nel corso delle indagini e mai denunciata dallo stesso interlocutore che vedrebbe coinvolti vari soggetti, fra cui magistrati senesi, in 'festini' a base di 'cocaina' che si sarebbero tenuti in due ville. E' assolutamente inaccettabile la sistematica delegittimazione come quella operata dall'interlocutore delle Iene che, senza alcuna conoscenza diretta della complessa attività d'indagine, tenta di accreditare una propria tesi personale suffragandola da pesantissime accuse ai danni dei magistrati, additandoli come partecipi di un oscuro disegno".

"Sette magistrati sono stati titolari di indagini riguardanti il decesso di Rossi con esiti tutti convergenti sull'ipotesi suicidaria - ha scritto ancora Vitello - E' giusto e comprensibile che i familiari di Rossi abbiamo dubbi sulla causa della morte ed è legittimo che essi esprimano critiche sull'operato dei magistrati utilizzando, come hanno fatto, gli strumenti consentiti dalle procedure. E' invece assolutamente inaccettabile la delegittimazione".


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