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Cronaca mercoledì 30 maggio 2018 ore 09:50

Peculato, funzionario comunale ai domiciliari

E' accusato di peculato continuato un funzionario della protezione civile del Comune di Livorno. Perquisizioni negli uffici



LIVORNO — Su ordine del procuratore della Repubblica di Livorno, la Polizia di Stato ha eseguito, in queste ore, l’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, per peculato continuato, nei confronti di Riccardo Stefanini, un funzionario della Protezione Civile del Comune di Livorno. L'uomo dovrà portare anche il braccialetto elettronico.

Presso gli uffici sono andate avanti per tutta la mattina le attività di perquisizione condotte dagli agenti della Squadra Mobile labronica.

"Nell’arco dei circa dieci mesi d’indagini - hanno spiegato in questura nel corso di una conferenza stampa - la Squadra Mobile, sotto la direzione del Procuratore Capo, Ettore Squillace Greco, ha raccolto, nei confronti dell'uomo, elementi probatori rilevanti per il reato di peculato continuato, aggravato dalla recidiva specifica, essendo stato già condannato in primo grado per lo stesso reato per fatti avvenuti nel 2009, tali da far propendere lo stesso Procuratore Capo per la richiesta della misura cautelare restrittiva, necessaria per evitare l’inquinamento delle ulteriori prove che gli inquirenti stanno tuttora raccogliendo, richiesta accolta dal Gip Del Forno". 

Le indagini hanno preso avvio alcuni mesi fa da una segnalazione sull’indagato, descritto "come soggetto che aveva comportamenti anomali nell’esercizio della sua attività di dipendente del Comune di Livorno quale addetto all’ufficio della Protezione Civile". 

"E’ emerso - hanno spiegato sempre dalla Questura - un quadro di elementi probatori che supportano ampiamente l’ipotesi di accusa e hanno indotto il Gip a concedere la misura cautelare richiesta"

Tra le cose contestate "L’utilizzo sistematico dell’autovettura di servizio per uso privato; l’appropriazione per consumo personale di beni e materiali ottenuti, a seguito di bandi pubblici, per esigenze di solidarietà della Protezione Civile; così come l’indebito uso della carta carburante del Comune di Livorno per personali approvvigionamenti di gasolio".

In tutto 47 situazioni di peculato che, secondo gli investigatori, si sarebbero verificate in un periodo di tempo di diversi mesi.


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