L'abbraccio di Firenze per Parigi

FIRENZE — Fiorentini e francesi che si trovano in Toscana per studio, per lavoro o per turismo, turisti, migliaia di persone si sono riunite in silenzio davanti al Consolato francese. Gli occhi rivolti verso il cielo ed alle bandiere a mezz'asta sul balcone centrale dell'edificio che ospita il Consolato. 

Un silenzio assordante che riporta alla mente le tragiche immagini della notte a Parigi, degli attentati che hanno provocato 128 morti e 200 feriti. 

Presente anche il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, con tutta la giunta al completo, il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani. Molti i politici e i rappresentanti delle istituzioni e dei sindacati.

Un silenzio surreale e commovente interrotto poi dal sindaco Dario Nardella, visibilmente commosso: "Firenze c'è e non ha paura - ha gridato Nardella con accanto la console Isabelle Mallez - Firenze non conosce il linguaggio della paura e dell'odio".

Poi un minuto di silenzio seguito da un lungo applauso.

Accanto al sindaco di Firenze, si sono riuniti in piazza, anche molti altri primi cittadini dei comuni della provincia, ciascuno con la fascia tricolore. 

La console, che ha passato ore e ore al telefono con i suoi cari a Parigi, ha preferito far parlare le immagini: ha scelto di attaccare sulla porta del consolato una foto che richiama il film di Jacques Rivette Paris nous appartiens (Parigi ci appartiene). Portando il suo cordoglio, il vignettista Sergio Staino, ha detto: "Ci stanno distruggendo le basi della convivenza".

Il presidio è quindi terminato con una preghiera presieduta da padre Rosario della vicina chiesa di San salvatore in Ognissanti. 

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