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Attualità lunedì 15 febbraio 2016 ore 15:36

La Toscana lotta contro la violenza di genere

Servizio di Serena Margheri

Convegno a 20 anni dalla legge contro la violenza sessuale per rilanciare i diritti delle vittime. La Regione stanzia 250mila euro per sensibilizzare i giovani



TOSCANA — Una riflessione sui bisogni e i diritti delle vittime di violenza sessuale, donne, bambini e adolescenti durante i percorsi giudiziari, dall'abuso, alla denuncia fino al processo. 

Donne in Rete contro la violenza e il Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento all’Infanzia in collaborazione con l'associazione Artemisia hanno organizzato un convegno in occasione dei 20 anni della legge n. 66 del 1996 quella contro la violenza sessuale, per rilanciare i diritti di chi è vittima di violenza sessuale. 

Diritti che vanno dall'ascolto alla denuncia fino alla tutela della persona. Il problema principale è che c'è una percentuale molto bassa di donne che denunciano la violenza sessuale per la paura del dopo come la poca tutela durante i percorsi giudiziari.

Nel 2014 sono circa 1400 le richieste d'aiuto arrivate all'associazione Artemisia. 

La Toscana è stata la prima regione italiana ha istituire il Codice rosa, servizio regionale che garantisce un percorso di assistenza e supporto alle vittime di violenze e abusi e nel 2014 sono stati 3.268 i casi registrati nei pronto soccorso: 2.827 accessi hanno riguardato gli adulti per maltrattamenti, abusi, e stalking, 441 i minori, 355 maltrattamenti, 86 abusi. 

Numeri pesanti per cui la Regione ha deciso distanziare 250 mila euro per non interrompere il lavoro di sensibilizzazione dei giovani rispetto alle differenze genere e alla lotta contro la violenza. 

Al convegno "La legge contro la violenza sessuale vent'anni dopo" sono intervenute anche il vicepresidente della Regione Toscana Monica Barni che ha la delega alle pari opportunità e l'assessore regionale al diritto alla salute e sociale Stefania Saccardi.

"Una legge che ha segnato una fondamentale svolta anche culturale - hanno detto Barni e Saccardi -. Il vero bene leso non era più genericamente la morale, ma la singola persona". 

Secondo Barni "sul piano culturale ed ideologico, c'è ancora molto da lavorare. Fortunatamente per la prima volta, oltre ad interventi nel campo penalistico, nella legge è stata inserita la previsione di un Piano d'azione straordinario di protezione delle vittime di violenza sessuale e di genere. Attendiamo e auspichiamo che il piano diventi pienamente esecutivo e vengano così stanziate le risorse previste per la sua attuazione, così come vengano stanziati i finanziamenti a valere sul Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità. Fondi che la Regione ha destinato per il 40% ai centri antiviolenza, e per il restante ai territori, dove si snodano i percorsi educativi ed assistenziali alle vittime di violenza". 


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