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Attualità giovedì 15 ottobre 2015 ore 16:42

Meno di 800 euro al mese per duecentomila toscani

La Caritas ha presentato il nuovo dossier. le persone povere sono diminuite ma per 26mila persone risollevarsi dalla crisi è impossibile



FIRENZE — Rispetto al 2013 la percentuale di toscani poveri si è ridotta di 1,6 punti, assestandosi a quota 5,1%. La percentuale più bassa del centro Italia e la quinta a livello nazionale dopo Trentino (3,8%), Lombardia (4%), Emilia (4,2% e Veneto (4,5%). 

A diminuire, secondo il dossier 2014 pubblicato dalla Caritas, sono stati in particolare i nuovi poveri, ovvero le persone che si sono rivolte ai Centri d'ascolto gestiti dalle diocesi in un'occasione e poi mai più. In totale fanno 191 mila toscani che vivono sotto la soglia di povertà relativa, che per il 2014 l'Istat ha collocato a quota 1.041 euro al mese di reddito.

Un'inversione di tendenza importante dopo anni di incremento delle percentuali, che certo non può significare un'uscita definitiva dal tunnel della crisi, ma che fa ben sperare. 

Il rovescio della medaglia è che resiste uno zoccolo duro di povertà definita cronica: 24-26mila toscani che da sei anni si rivolgono regolarmente alla Caritas in cerca di aiuto. Il 54,6% è donna. 

E per combattere questo tipo di povertà la Regione ha messo in campo progetti per il recupero del cibo, in attesa che il governo faccia la sua parte con la prossima legge di stabilità. "Arrivo ora dalla conferenza Stato Regioni - ha detto l'assessore al Welfare Stefania Saccardi - per la prima volta il governo ha deciso di stanziare un miliardo per la lotta alla povertà". 

In dettaglio si tratta di 400 milioni destinati al sociale e 600 al contrasto alla povertà infantile.

L'ultimo dato significativo contenuto nel rapporto 2014 riguarda il divario tra gli italiani e gli stranieri che si recano nei centri d'ascolto Caritas: la forbice si sta restringendo, se è vero che nel 2007 gli stranieri erano l'80% del totale mentre ora sono il 65%.

Colpa della crescente disoccupazione, che nel 75% dei casi determina un passaggio da una condizione di stabilità economica a una di povertà, se non assoluta, relativa.


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