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Attualità giovedì 11 febbraio 2021 ore 19:05

Inps richiede indietro i bonus Covid a sindaci e assessori

Per il Ministero del lavoro i bonus sono incompatibili con le indennità di funzione. Uncem: "Richiesta di rimborso demagogica e assurda"



TOSCANA — Avete presente la penosa vicenda dei parlamentari che hanno avuto la faccia tosta di richiedere i bonus Covid per le partite Iva? Ebbene, da quella vicenda è nata la decisione del Ministero del Lavoro di considerare i bonus incompatibili con le indennità di funzione e i gettoni di presenza di chi è stato eletto e svolge un mandato istituzionale, a tutti i livelli, dal più piccolo Comune alle Regioni.

E così, in questi giorni, migliaia di sindaci, assessori e consiglieri comunali che, al di là dell'incarico che svolgono per i loro municipi, svolgono anche attività come lavoratori autonomi, stanno ricevendo dall'Inps la richiesta di restituire eventuali bonus ottenuti come titolari di partita Iva a seguito del lockdown anti-Covid 2020. Un rimborso considerato "demagogico e assurdo" dai diretti interessati e che ha scatenato la mobilitazione contro l'Inps e il Ministero.

"Diversi sindaci e consiglieri comunali stanno ricevendo in queste ore una nota dell’Inps, con i suoi uffici territoriali, che chiede indietro i bonus percepiti nei mesi scorsi, in quanto lavoratori autonomi. Ad esempio il 'bonus partite Iva', erogato a seguito del primo lockdown del 2020 che, secondo Inps, tutti gli eletti dovrebbero restituire - si legge in una nota firmata a Marco Bussone, presidente nazionale dell'Uncem, l'Unione dei Comuni e delle Comunità montane - La richiesta è fatta sulla base di un assurdo parere del Ministero del Lavoro che equipara indennità di funzione e gettone di presenza e non distingue le diverse situazioni, concludendo per la incompatibilità del bonus per tutti coloro che hanno un 'mandato politico'". 

"Si può comprendere per parlamentari, consiglieri e assessori regionali - scrive ancora Marco Bussone - ma il parere è assurdo per assessori comunali e sindaci, oltre che per i consiglieri comunali che in genere percepiscono gettoni di presenza di poche decine di euro lordi. E in tanti casi, in molti piccoli Comuni non percepiscono rimborsi o gettoni". 

"Alcuni deputati, come Chiara Gribaudo, Debora Serracchiani ed Enrico Borghi, anche su sollecitazione Uncem, sono intervenuti in queste ore con il Ministero per porre la questione - spiega Bussone - e chiedere di precisare meglio il parere e di correggerlo, togliendo di mezzo ogni demagogica e assurda richiesta di rimborso a chi ha un mandato istituzionale, amministrativo, nei Comuni". 

"L'Inps deve bloccare le richieste di restituzione da parte degli uffici territoriali - conclude Bussone - Confidiamo nel lavoro dei parlamentari, di tutti i partiti e schieramenti, e anche del nuovo Governo. I consiglieri comunali e i sindaci non devono, a nostro giudizio, restituire alcunché all'Inps. Si faccia presto chiarezza in questa direzione".


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