Indagato l'assessore alla cultura di Arezzo

Pasquale Giuseppe Macrì figura nel registro degli indagati ma non per il suo ruolo politico. Macrì: "Assurdo mi candido lo stesso"

AREZZO — L'accusa nei suoi con fronti è di falso in perizia quindi non ha nulla a che vedere con il suo ruolo politico e amministrativo, riguarda bensì la sua attività professionale. Macrì, medico legale di fama, fa parte della giunta comunale dal 2011, nel secondo mandato di Fanfani.

L'assessore è stato anche sospeso come perito del tribunale. L'inchiesta è condotta dal procuratore capo Roberto Rossi e riguarderebbe una ventina di perizie medico-legali tra gli anni 2013-2014. L'ordinanza di interdizione, richiesta dallo stesso Rossi, è stata firmata dal Gip Giampiero Borraccia, dinanzi al quale Macrì dovrà comparire entro dieci giorni per l'interrogatorio di garanzia. La data non è stata ancora decisa, nel pomeriggio l'assessore ha scelto come proprio avvocato difensore Luca Fanfani.

Macrì è dirigente Usl per il settore medico-legale e presidente delle commissioni per le patenti e l'accertamento delle invalidità. Tutto sarebbe legato a perizie, a lui affidate dal giudice del lavoro, per la concessione di pensioni e indennità di accompagnamento.

Ancora in fase di accertamento i contorni della vicenda, che risulterebbe coinvolgere anche altre figure professionali. Macrì si è detto sorpreso e pronto a dimostrare la sua estraneità ai fatti.

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