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Attualità giovedì 29 giugno 2017 ore 17:30

"Immobilismo e incertezze rallentano la ripresa"

Alfredo De Girolamo

De Girolamo (Cispel Toscana): "I servizi pubblici in Toscana funzionano ma abbiamo bisogno di sostegno". La replica dell'assessore regionale Fratoni



FIRENZE — La ripresa economica è iniziata ma la Toscana fatica ad agganciarla. Lo ha sottolineato il presidente di Confservizi Cispel Toscana Alfredo De Girolamo, nel corso dell'assemblea annuale dell'associazione.

“Ai servizi pubblici locali della Toscana occorre una politica industriale, il Governo regionale e le forze politiche devono comprendere la dimensione dei rischi che stiamo correndo - ha dichiarato De Girolamo - Lo stallo che stiamo vivendo ha portato a criticità importanti: il processo riformatore non sta sortendo gli effetti desiderati, la semplificazione è praticamente assente e la politica sembra incapace di orientare la crescita, preferendo spesso cavalcare la dimensione identitaria anziché dare concretezza e visione futura, che è invece ciò che serve a un comparto industriale che ha retto durante la crisi in termini di valore economico e di occupazione”.

In Toscana lavorano 150 aziende di servizio pubblico associate, producendo tre miliardi di euro di fatturato annuo, dando lavoro a sedicimila dipendenti e investendo circa quattrocento milioni all'anno. Il settore rappresenta tra il 2 e il 3 per cento del prodotto interno lordo regionale e, nella sua relazione all'assemblea, De Girolamo ne ha elencato le principali problematicità.

“Nei rifiuti la stabilità del sistema è a rischio - ha spiegato il presidente di Cispel - Impianti chiusi o sequestrati, riciclo a rischio e conferimenti illegali, in mancanza del Piano Regionale di gestione, rendono ingovernabile il flusso di speciali e urbani. Aumenta l’export e i costi di smaltimento. Il sistema non ha trovato una corretta pianificazione regionale. L’unico impianto previsto, il termovalorizzatore di Firenze, è fermo al Consiglio di Stato. Eppure è un impianto imprescindibile, pena la crisi del sistema. Il susseguirsi inoltre di episodi come l’incendio doloso della discarica di Pistoia lo scorso anno e di quella di Civitella Paganico due giorni fa ci porta a chiedere una maggiore attenzione delle forze dell'ordine e degli enti di controllo, per un’azione di prevenzione e repressione più efficace". 

"Nell’idrico, gli effetti dei cambiamenti climatici stanno esponendo il settore a siccità e bombe d’acqua difficili da affrontare - ha proseguito Del Girolamo - Bene la dichiarazione di crisi per l’emergenza idropotabile, ma occorrono nuovi investimenti, utilizzando risorse pubbliche e la leva tariffaria. Nel trasporto, il rinvio alla Corte di Giustizia Europea del contenzioso sulla gara regionale rischia di esporre la Toscana a due anni di stop che paralizzerebbe il sistema. Nell’energia non si fanno impianti da fonti rinnovabili, mentre nell’edilizia residenziale pubblica la Regione ha congelato ogni investimento, mentre la crisi economica ha fatto accrescere la domanda di alloggi popolari, stimata a oggi in 25 mila nuove case”.

“La Toscana sembra voglia vivere di rendita e non di innovazione - ha concluso De Girolamo - e in questo contesto di crisi l’approvazione del decreto Madia, una norma errata e inutile, penalizza il sistema toscano, che ha fatto gli ambiti ottimali, le gare e le fusioni. I servizi pubblici locali in Toscana funzionano, e con i loro obiettivi ambientali ed energetici, al centro dei progetti di green economy e smart city previsti a livello europeo al 2020, continuano ad essere centrali per l’economia regionale. Ma hanno bisogno di adeguato sostegno, politico ed economico, per consolidarsi a motore della ripresa economica, attraverso strategie industriali condivise da tutti gli attori”.

L'assessore regionale all'ambiente Federica Fratoni ha subito ribattuto alle critiche mosse da De Girolamo.

"Se nella complessità del momento che stiamo vivendo l'intenzione è quella di cercare un caprio espiatorio, si faccia pure. Credo però che non si renda un buon servizio a nessuno e soprattutto che non si faccia un passo avanti tutti insieme".

"Molte delle vicende che il presidente De Girolamo richiama non stanno nella disponibilità della Regione – prosegue Fratoni -. Trovo pertanto ingiustificato parlare di responsabilità della Regione Toscana per i ritardi nelle vicende dei rifiuti, a fronte di situazioni contraddistinte da contenziosi e inchieste giudiziarie. Ci sono ambiti di competenze distinti con responsabilità ben identificate. La tutela ambientale è di per sé una materia di normazione esclusiva dello Stato, nella quale la Regione Toscana esercita funzioni di pianificazione e gestione. A dispetto dello scenario dipinto da De Girolamo, gli comunico che il Piano regionale Rifiuti e Bonifiche esiste, è stato approvato ed è pienamente vigente, tant'è che recentemente il Consiglio regionale ne ha adottato un aggiornamento per lo stralcio dell'impianto di Selvapiana e l'inserimento del TMB di Peccioli".

"Semmai il Piano – puntualizza Federica Fratoni - non supera vicende penali legate alle responsabilità individuali dei singoli operatori. Ma lo sa bene il presidente De Girolamo, dal momento che Cispel è chiamata a tutti i tavoli aperti dalla Regione in materia di rifiuti, che l'impegno profuso, ad esempio, per la soluzione della questione fanghi da depurazione si scontra con la vetustà di una norma datata addirittura 1992, per la quale il percorso di aggiornamento giace ancora nelle commissioni del Senato"

Autorizzazioni ambientali, siamo nei tempi

"Ho sentito poi parlare – prosegue Fratoni - di cortocircuito della macchina regionale. Non è assolutamente questa la percezione che abbiamo noi e che ci restituiscono i numeri. La Regione dal primo gennaio 2016, a seguito del passaggio di competenza dalle Province, ha avviato ex novo 5756 procedimenti autorizzativi di cui 4026 sono già conclusi (1730 in corso). Dei 1993 procedimenti nei quali è subentrata, 1589 sono conclusi e 404 sono in corso. Insomma, abbiamo smaltito circa l'80 per cento degli arretrati accumulati in dieci anni.

Oggi siamo nei tempi – dice l'assessore all'ambiente - si è avviato un percorso di semplificazione e armonizzazione su tutto il territorio regionale che ha avuto come obiettivo lo smaltimento rapido del pregresso oltre alla messa a punto di un sistema altamente qualificato sul piano tecnico. Sono pertanto del tutto fuori luogo le critiche che De Girolamo ci muove".

"L'efficienza del sistema - conclude Fratoni - poggia su una politica corale, fatta di tanti livelli tra i quali c'è anche Cispel, che fino a qui non ha fatto mancare il proprio contributo positivo. Ci auguriamo continui a farlo.


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