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Attualità domenica 01 marzo 2015 ore 14:55

Ticket e prenotazioni? Ci pensa il farmacista

Il governatore Rossi ha proposto un patto all'Unione delle farmacie: trasformarsi in erogatori di servizi e non più solo in distributori di medicinali



FIRENZE — La Regione è pronta a limitare la distribuzione diretta dei farmaci in ospedale solo ai periodi immediatamente post operatori e solo per i medicinali più costosi, ma in cambio le farmacie dovranno cambiare pelle. Trasformandosi cioè in erogatori di servizi: consentendo il pagamento dei ticket e gestendo le prenotazioni degli esami. L'obiettivo del patto proposto dal governatore della Toscana Enrico Rossi ai farmacisti presenti al congresso organizzato a Firenze dall'Urtofar, l'unione regionale dei titolari di farmacie, è quello di trasformare queste ultime nei presidi sanitari più vicini ai cittadini.

Rossi ha anche colto l'occasione per scagliarsi contro il piano di liberalizzazione delle farmacie ipotizzato dal governo. "Se viene tolto il limite delle quattro farmacie per provincia allo stesso titolare, che deve essere un farmacista - ha detto Rossi -, c'è il rischio di un intervento massiccio di società di capitali non gestite da farmacisti e di grandi gruppi che ovviamente guarderanno solo alla redditività e meno all'aspetto del servizio ai cittadini".

Nel corso del convegno, cui ha partecipato anche l'assessore alla Salute, Luigi Marroni, insieme alla numero uno di Federfarma Annarosa Racca e a Marco Nocentini Mungai, presidente di Urtofar, è anche emerso che in Toscana si paga uno dei prezzo più bassi su scala nazionale per i farmaci nel rapporto tra costo e ricetta, con  una media di 15 euro. Si paga meno solo in Umbria, 14 euro, mentre il top di prezzo è in Lombardia, dove la media è 20 euro.

Visto infine che il governatore si trovava a parlare davanti a dei professionisti, Rossi ha colto l'occasione per ricordare che quest'anno il loro contributo economico sarà fondamentale per mantenere in piedi il sistema sanitario nazionale al netto dei 570 milioni di euro di tagli, che dovranno esser compensati con 250 milioni di risparmio nel 2015.


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