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Attualità lunedì 30 marzo 2020 ore 18:55

In Toscana il Covid è meno letale, un mese per vedere la luce in fondo al tunnel

Gruppo Covid rianimazione ospedale di Prato

Il 55% dei positivi sono uomini, i casi gravi sono il 5%, la letalità del virus è un terzo di quella in Lombardia. Contagi zero non prima di Maggio



FIRENZE — L'Agenzia regionale di sanità ha elaborato una lunga serie di dati relativi all'epidemia di coronavirus in Toscana. E i numeri parlano chiaro su molti aspetti, dando qualche indicazione anche sull'evoluzione del contagio e prospettando l'obiettivo 'nuovi contagi zero' raggiungibile non prima del prossimo mese Maggio. 

Ma vediamo i dati.

Caratteristiche dei contagiati toscani

Il Covid-19 colpisce di più gli uomini delle donne ma non con grandi differenze in Toscana: il 55 per cento dei contagiati sono maschi, contro il 45 per cento delle femmine.

E' vero che il coronavirus aggredisce più facilmente gli anziani (anche perchè spesso sono già affetti da altre patologie e quindi più vulnerabili): in Toscana l'età media dei positivi è di 59 anni mentre solo il 14 per cento ha meno di 40 anni, confermando che i più giovani si difendono molto meglio dal virus. 

Per quanto riguarda i sintomi, su un totale di 4.122 positivi al 29 Marzo, il 10 cento non ha alcun sintomo, il 30 per cento ha condizioni cliniche lievi, il 33 per cento è in condizioni serie, il 5 per cento è grave. Quasi un malato su tre ha almeno una patologia cronica. Nell’ultima settimana è emersa una quota sempre più alta di persone positive ma con sintomi lievi.

Andamento dell’epidemia non uniforme sul territorio

All’interno della regione l’epidemia sembra circolare in modo differenziato: l’Asl Toscana nord ovest è senza dubbio la più colpita - 14 casi ogni 10.000 abitanti (soprattutto le province di Massa-Carrara e Lucca, rispettivamente con 25 e 17 casi per 10.000 abitanti), mentre l’Asl Toscana sud est e l’Asl Toscana centro hanno entrambe poco più di 9 casi per 10.000 abitanti ed anche l’iniziale criticità della provincia di Pistoia sembra superata.

L’incremento medio giornaliero dei nuovi casi nell’ultima settimana, è stato del 12 per cento.

Pazienti deceduti

Nel bollettino della Regione di ieri i toscani positivi al coronavirus e deceduti erano 213 (più due persone morte in Toscana ma residenti a Licata e a Milano). 

La letalità del virus (persone morte sul totale dei positivi) in Toscana è del 5,2 per cento, meno della metà dell'11 per cento della media nazionale e della vicina Emilia Romagna e un terzo rispetto a quella della regione più colpita, la Lombardia, 15,4 per cento. 

Ci sono differenze marcate fra le tre Asl toscane: nella Asl Nord Ovest si riscontra una letalità del 6,8 per cento, nella Asl Toscana centro una letalità del 4,8 per cento e mentre nella Asl Sud Est è morto il 2,1 per cento dei positivi ed è stata rilevata una presenza più elevata di casi asintomatici.

Rispetto all'inizio dell'emergenza, il numero di decessi cresce in modo meno repentino: dopo il Veneto, la Toscana è la regione che ha i dati meno allarmanti sulla circolazione del virus.

Via via che passano i giorni si riducono anche i tempi in cui si manifestano i sintomi rispetto a quando è avvenuto il contatto del contagio mentre si allungano i tempi fra il ricovero in ospedale e gli eventuali decessi.

Potenziamento dei laboratori di analisi

Sono saliti da 3 a 13 i laboratori di microbiologia che lavorano, 24 ore su 24, per analizzare i test specifici Covid-19. Questo ha notevolmente ampliato la capacità di effettuare tamponi su tutto il territorio regionale: siamo passati da una media di 114 tamponi giornalieri nella settimana 1-7 marzo, a 1.045 tamponi giornalieri nella settimana 15-21 marzo, a 1.968 tamponi giornalieri nella settimana appena conclusa.

Più tamponi, più casi positivi

L’aumento dei tamponi effettuati ha ovviamente portato ad intercettare un numero crescente di casi positivi: al 29 di marzo erano 4.122 i contagiati totali accertati sul territorio regionale, 11 casi ogni 10.000 abitanti contro i  41 della Lombardia ed i 16 della media italiana.

La risposta degli ospedali

La percentuale dei ricoverati sul numero dei casi positivi si sta riducendo in Toscana: all'inizio dell'emergenza metà dei contagiati veniva ricoverato in ospedale, adesso succede solo a un terzo, anche perchè aumentano i casi lievi

Si registrano tuttavia forti variazioni tra le tre aree vaste delle Asl:

- area vasta centro (Firenze, Prato, Pistoia ed Empolese): 48 per cento

- area vasta nord ovest (Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara): 28 per cento

- area vasta sud est (Arezzo, Siena e Grosseto): 18 per cento. 

Fra un'area vasta e l'altra variano anche le percentuali di ammalati molto gravi che vengono trasferiti in terapia intensiva:

- centro: 18 per cento

- nord ovest: 22 per cento

- sud est: 21 per cento 

Posti letto in terapia intensiva

Attualmente in Toscana sono ricoverati in terapia intensiva 270 pazienti in condizioni critiche, così distribuiti:

- 135 nell'area vasta della toscana centrale, 

- 113 nell'area vasta nord ovest; 

- 30  nell'area vasta di sud est.

Ma quanti posti letto di terapia intensiva sono disponibili complessivamente?

Fino all'emergenza coronavirus sul territorio regionale erano in funzione 344 posti letto intensivi e 29 subintensivi (167 nell'area vasta centro; 135  nell'area vasta nord ovest; 40 nell'area vasta sud est) ma altri 280 di quelli intensivi sono in corso di allestimento per un totale di 724 (il relativo piano ha avuto il via libera della Protezione civile nazionale).

Alcune nuove postazioni sono già pronte:

-12 a Lucca (ospedale Campo di Marte), 

- 10 a Pisa (ospedale Santa Chiara), 

- 6 a Siena (ospedale Le Scotte); 

- 15 posti a Careggi, a Firenze

Ad oggi la Regione Toscana ha aumentato la dotazione tecnologica delle terapie intensive con 296 monitor, 103 ventilatori, 30 aspiratori, 30 pompe per la nutrizione artificiale, 10 pompe siringa, 16 ecografi, 5 barelle di biocontenimento. Queste attrezzature provengono in parte dalla gara Consip effettuata dalla Protezione civile nazionale, in parte da acquisti fatti dalla Regione Toscana, in parte da donazioni.

Cosa possiamo prevedere per il futuro

“Fare previsioni sul numero di casi delle prossime settimane non è facile - spiega Fabio Voller, coordinatore dell’Osservatorio di epidemiologia dell’Agenzia regionale di sanità - Abbiamo incrementato il numero di tamponi e quindi stiamo intercettando una quota di positivi maggiore, anche se spesso con sintomi lievi". 

Qualche indicazione però c'è.

"In termini previsionali si allungano i tempi per arrivare al momento in cui avremo pochi nuovi casi al giorno, probabilmente verso la fine di aprile - conclude Voller - Per quanto riguarda i ricoveri e le terapie intensive, avevamo ipotizzato la fine di marzo come il momento più critico per i tassi di occupazione dei posti letto in ospedale ed in effetti dal 25 di marzo in poi i dati si sono fortemente stabilizzati”.

La fine dell'emergenza non è quindi ipotizzabile, in Toscana, prima del prossimo Maggio, con 2-3 settimane di ritardo rispetto al Veneto e ad alcune regioni del sud Italia dove il virus si è diffuso, fino ad oggi, molto meno.

Elisabetta Matini
© Riproduzione riservata


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