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Lavoro sabato 11 luglio 2015 ore 16:25

Ikea, lo sciopero è un successo, ma niente disagi

Al punto vendita di Sesto Fiorentino adesione sopra il 90% ma i clienti sono riusciti a fare acquisti. A Pisa solo un volantinaggio all'ingresso



FIRENZE — Massimiliano Bianchi, della Filcams Cgil Firenze, lo ha detto molto chiaramente: "Lo sciopero è stato un successo, siamo molto soddisfatti"

Secondo i dati forniti dalla Cgil Toscana l'adesione al punto vendita di Sesto Fiorentino, nel giorno dello sciopero nazionale dei 6mila lavoratori Ikea, ha superato quota 90%. 

I lavoratori che si sono presentati davanti al negozio dalle 9 del mattino per distribuire volantini ai clienti e far conoscere le ragioni della protesta, hanno ricevuto la solidarietà di diverse delegazioni di dipendenti di H&M, Pam Panorama, Unicoop e Esselunga. In tutto alla fine c'erano quasi 300 persone davanti all'ingresso del negozio, che comunque è rimasto aperto. 

Aperto, seppur mezzo deserto, anche il ristorante al primo piano, mentre, esattamente come accaduto in occasione dello sciopero del 6 giugno, il magazzino è rimasto paralizzato. Diverso il discorso di Pisa: il punto vendita è aperto da poco e gli assunti regolari sono solo una ventina e lavorano nell'amministrazione. Per questo i dipendenti si sono limitati a fare un volantinaggio informativo a inizio mattinata.

A spingere i lavoratori di Ikea ad incrociare le braccia per tutta la giornata è stata la decisione dell'azienda di annullare il contratto integrativo e rivedere le premialità. "Ci ha lasciato di stucco il cambio dei rapporti tra direzione e rappresentanze sindacali - ha detto Bianchi -. Le relazioni interne a Ikea sono sempre state ottime, così come l'approccio dell'azienda nei confronti dei sindacati". 

Ora invece l'idillio sembra essersi rotto. "E' strano - ha detto Bianchi - soprattutto perchè, anche se la crisi ha colpito anche il colosso svedese, nel piano industriali prossimo futuro di Ikea c'è l'intenzione di aprire nuovi punti vendita in Italia".

L'azienda dal canto suo sottolinea come le condizioni del mercato in Italia dal 2000 ad oggi siano profondamente mutate, tanto che il nostro Paese è passato dall'essere il quinto mercato per Ikea nel mondo all'ottavo

"Nonostante negli ultimi tre anni le perdite di bilancio dovute alla crisi abbiano prodotto un disavanzo complessivo di oltre 53 milioni di euro - ha scritto l'azienda in una nota - Ikea ha dato prova di gestire con responsabilità questa congiuntura attraverso una forte spending review interna e senza arrivare ne’ a chiudere punti vendita, ne’ a tagliare la forza lavoro, come invece è purtroppo capitato ad altre realtà del settore".

I lavoratori di Ikea hanno scritto una lettera al presidente della Regione Enrico Rossi ringraziandolo per il sostegno e la solidarietà e invitandolo a fare da mediatore con l'azienda affichè riprendano le trattative sul contratto integrativo.


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