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Politica mercoledì 26 novembre 2014 ore 17:41

La ribellione toscana dei "No Jobs Act"

A Pisa un gruppo di universitari ha occupato la sede del Pd. A Firenze manifestazione davanti a Eataly. Corteo degli operai Piaggio a Pontedera



TOSCANA — Sono entrati nella sede della Federazione del Pd di Pisa poco dopo le 17 ed hanno srotolato uno striscione con la scritta "Precarietà e sfruttamento. #noninmionome #stopjobsact".

Così un gruppo di studenti appartenenti a Exploit Pisa, spazio occupato autogestito nella locale università, ha deciso di protestare all'indomani della votazione alla Camera sulla riforma del lavoro varata dal governo Renzi.

I rappresentanti del movimento hanno quindi condiviso sul loro profilo Twitter l'iniziativa, postando anche alcune immagini. L'occupazione si è conclusa dopo circa un'ora.

"Bene il confronto. Non le occupazioni! - ha replicato su Facebook Antonio Mazzeo, responsabile organizzazione del Pd Toscana - A testa alta per spiegare una riforma che estende diritti a chi non li ha!".

"Non accettiamo che la nostra sede venga occupata - ha dichiarato il segretario provinciale del partito Francesco Nocchi - Il Pd è impegnato su una battaglia per il lavoro, le preoccupazioni del Paese sono anche le nostre, questo è il terreno su cui si sta misurando anche l'azione del governo. Lo dimostra la nostra attiva presenza in tutte le vertenze in corso". "Ci sembra singolare che gente che su queste questioni non appare impegnata - ha detto ancora Nocchi - voglia caratterizzare la propria iniziativa solo per attaccare politicamente il Pd. Chiediamo alle autorità che ci venga garantita piena agibilità politica".

Anche la sede di Cuneo del Partito democratico è stata occupata e nel pomeriggio è arrivata la ferma condanna dalla Cgil nazionale  per i fatti sia di Pisa che di Firenze. "Esprimiamo la massima solidarietà e vicinanza al Partito democratico e ai militanti colpiti da questi atti - si legge in una nota del sindacato - Questi fatti niente hanno a che vedere con il disagio sociale che attraversa il paese e che si esprime in altro modo".

La mobilitazione dei No Jobs act ha comunque trovato anche altre forme. 

A Firenze un centinaio di persone tra Cobas, sindacati di base, centri sociali, movimenti e comitati, hanno manifestato "contro il governo Renzi" e per dire "no al Jobs act" nella centralissima via Martelli, dove un tempo avevano la sede il Pd toscano e il comitato promotore di Matteo Renzi e dove si trova lo store fiorentino di Eataly

"Prosegue la mobilitazione a livello nazionale e fiorentino contro le politiche del governo Renzi - hanno spiegato i manifestanti - siamo qui anche perché c'è la sede Eataly, che è lo 'sponsor' ufficiale del nostro presidente del Consiglio. Noi cercheremo, per quanto possibile, di bloccare questa legge devastante".

A Pontedera centinaia di operai sono scesi in piazza contro il Jobs act. Il corteo ha raggiunto anche i binari della ferrovia nelle vicinanze dell'ospedale, dove è stato improvvisato un sit-in che ha bloccato per qualche minuto la circolazione. La protesta si è conclusa senza disordini.


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