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Attualità mercoledì 01 marzo 2017 ore 08:00

Tagli ai vitalizi, respinta la proposta M5s

Il Consiglio regionale ha respinto, a maggioranza, una proposta legge del M5s per la riduzione dei vitalizi degli ex consiglieri regionali



FIRENZE — Il testo è arrivato in aula dopo che aveva già ricevuto il voto contrario della commissione affari istituzionali. 

Il consigliere pentastellato Gabriele Bianchi, primo firmatario della proposta, ha spiegato che la proposta si poggiava sulla legge regionale n.3/2009 che consentiva di ridurre il vitalizio per emergenze sociali. "Estendevamo - ha detto Bianchi - l'entità del taglio e la durata fino al 2020. Un meno 20 per cento a queste persone rientra nella ragionevolezza richiesta dalla Corte costituzionale, ci avrebbe fornito subito mezzo milione da investire sul contrasto alla povertà".

"Per l'ennesima volta il Pd si dimostra a favore dei privilegi dei politici e contrario al contenimento dei costi della politica - ha criticato il consigliere regionale di M5s, Giacomo Giannarelli -. Voi tagliate i servizi ai cittadini per mantenere e alimentare i costi della politica. Quattro milioni di euro l'anno non vanno in servizi ai cittadini per finire nelle tasche di questi politici, soprattutto vostri, e voi oggi, votando così, tenete tutto com'è".

Il capogruppo Pd Leonardo Marras dal canto suo ha risposto: "Abbiamo espresso serenamente e liberamente la nostra opinione anche perché per effetto della legge regionale approvata nella scorsa legislatura non avremo diritto ad alcun vitalizio. Siamo poi intervenuti ancora sulla questione abolendo il privilegio del doppio vitalizio". 

Ora, la proposta di legge del M5s, che abbiamo valutato attentamente, non appare rispondere a due criteri che ci devono guidare: quello del principio giuridico della ragionevolezza da un lato e, dall'altro, la questione della temporaneità dell'atto, perché sappiamo bene che la decurtazione già operata per il contributo di solidarietà sui vitalizi scade a fine 2017".

Per Marras "non ha senso, quindi, accavallare un provvedimento su un altro. Bisogna aspettare la fine del provvedimento in essere e a quel punto, in sede di legge di stabilità, ci rendiamo disponibili a ritornare sulla questione".


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