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Attualità lunedì 30 novembre 2015 ore 11:22

No alla pena di morte, no al terrorismo

Servizio di Tommaso Tafi

Consiglio solenne nel giorno della Festa della Toscana aperto dalla Filarmonica Puccini con la Leopolda. Un minuto di silenzio per le morti di Parigi



FIRENZE — "L'Europa si deve impegnare nell'abolizione della pena di morte", lo ha detto Eugenio Giani, presidente del Consiglio, nel suo discorso in apertura dei lavori dell'Aula nel giorno della Festa della Toscana, poi Giani ha illustrato i dati sulle esecuzioni per la pena di morte nel mondo.

Giani ha illustrato anche tutte le iniziative per la festa della Toscana, come Palazzo Aperto che è andato in scena ieri e sabato con percorsi guidati in Consiglio regionale e nel pomeriggio Palazzo Panciatichi sarà illumanato coi colori della pace con scritto "No alla pena di morte no al terrorismo".

La seduta solenne è stata aperta dalle note della Filarmonica Rossini: in repertorio, per la prima volta, “La Leopolda”, l’inno della Toscana di Pietro Leopoldo che dal 30 novembre accompagnerà sempre l’inizio delle sedute del Consiglio regionale; quindi l’Inno di Mameli e l’Inno d’Europa.

Poi l'intervento il governatore, Enrico Rossi, il professor Giovanni Cipriani e Bill Pelke, attivista americano contro la pena di morte.

"Nella nostra costituzione è previsto in modo esplicito che la pena di morte è vietata, così come la tortura. Già nella dichiarazione dei diritti dell'uomo è previsto il diritto alla vita ma non è così esplicito il divieto della pena di morte. Questo sta a significare che davanti a noi abbiamo ancora una strada lunga da compiere se pensiamo che ci sono stati che ancora compiono delle vere e proprie carneficine ogni anno. A partire dalle celebrazioni che stiamo svolgendo dobbiamo ritrovare di più la storia dei nostri valori e delle nostre radici". Questa una parte dell'intervento del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, per la Festa della Toscana.

"La Toscana che celebriamo oggi - ha aggiunto - non è la Toscana che si è chiusa. Ma è la Toscana che si è aperta all'Europa. L'abolizione della pena di morte in Toscana avvenne infatti dentro un dibattito di dimensione europea. E la forza del granduca Leopoldo è stata quella di ispirarsi a questo dibattito, facendo diventare la 'Toscanina' di allora, una terra di riferimento. La prima lezione è questa grandezza della Toscana quando si apre a ciò che è moderno". Secondo il governatore "verrebbe da dire che in questa regione siamo un po' come dei nani sulle spalle dei giganti, ma se andiamo orgogliosi dei nostri giganti per quello che sono stati in grado di fare, e se a loro ci ispiriamo possiamo affrontare con più forza le sfide del presente".

La seduta solenne è dedicata a “Le riforme di Pietro Leopoldo e la Toscana moderna: iniziativa economica, delle comunità, dell’organizzazione corporativa, dei diritti umani”.


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