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Attualità venerdì 18 gennaio 2019 ore 17:32

Industria 4.0, la Toscana arranca

I dati del 2017 presentati davanti ai rappresentanti del mondo produttivo mostrano un gap della Toscana rispetto alle altre regioni del Centro Nord



FIRENZE — Industria 4.0, la Toscana c'è ma resta ancora molta strada da percorrere nonostante le ottime performance del sistema produttivo in termini di fatturato. Non per un problema di risorse a disposizione ma di competenze e formazione. E' quanto rileva la ricerca 'Le tecnologie 4.0 in Toscana' realizzata dalla società di ricerche MET per conto della Regione Toscana e illustrata a Firenze alla presenza dell'assessore alle attività produttive Stefano Ciuoffo e ai rappresentanti delle associazioni di categoria e del mondo produttivo. Tante aziende in Toscana hanno abbracciato la tecnologia 4.0 ma rispetto alle regioni prese a confronto, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna, Lombardia e Marche, resta un gap in termini di diffusione che varia dal 3 al 7 per cento

"I dati presentati oggi – ha spiegato l'assessore Ciuoffo – ritengo vadano letti anche in parallelo all'ultima indagine prodotta da Banca d'Italia che per la Toscana, dopo la fine della crisi iniziata nel 2007, evidenzia tutte performance positive (occupazione, fatturato, export), soprattutto nei settori trainanti: farmaceutico, moda, pelletteria. La crisi sembra alle spalle ma il mondo nel frattempo è cambiato e la Toscana, ed il suo sistema produttivo, non sono state capaci di stare al passo per quel che riguarda competenza e conoscenza, elementi da cui dipendono la capacità di comprendere scenari, di intendere necessità e spazi da colmare, di restare competitivi. Le risorse non sono mancate, ma forse avremmo dovuto essere più bravi ad indirizzarle per aumentare il grado di efficienza".

Tra i freni alla diffusione capillare di Industria 4.0 illustrati davanti a imprenditori e addetti ai lavori c'è il tipo di gestione delle imprese, nel 71 per cento dei casi a conduzione familiare spesso accentrata e poco permeabile alla condivisione di scelte strategiche con soggetti esterni. E poi c'è il ruolo del manager, molto spesso non laureati o comunque non altamente formati al nuovo modello di Industria 4.0. La ricerca ha poi messo in luce che spesso le imprese soffrono della carenza di personale con competenze che non sono al passo con le esigenze richieste dalla digitalizzazione soprattutto nel settore dati. Eppure sono tante quelle che negli ultimi tempi hanno colmato il vuoto assumendo nuovo personale, cercando collaborazioni esterne, investendo in formazione e gettando le basi di crescita e sviluppo.

Ora la Regione Toscana, ha detto Ciuoffo, punta a rendere il tessuto imprenditoriale sempre più permeabile alle innovazioni di Industria 4.0 per migliorare un quadro in cui già il 43 per cento delle imprese dichiara di aver registrato un aumento del fatturato e il 37 per cento una sostanziale stabilità in un contesto, lo hanno detto gli stessi imprenditori, minato dalle incertezze dettate da fenomeni come la Brexit e la guerra dei dazi che pesa sulle esportazioni.


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