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Attualità mercoledì 11 settembre 2019 ore 16:15

Il Consiglio regionale difende l'Accademia

Approvata a larga maggioranza una mozione che chiede di non attuare la riforma Bonisoli. Contrari solo i 5Stelle



FIRENZE — Il giorno dopo che il neoministro ai beni culturali Franceschini ha congelato la riforma dei musei dell'ex ministro Bonisoli, è stata approvata a maggioranza dal Consiglio regionale della Toscana una mozione in merito alla cancellazione dell’autonomia della Galleria dell’Accademia di Firenze, il museo fiorentino in cui è conservato il David di Michelangelo. L’atto è stato presentato da Paolo Marcheschi di Fratelli d’Italia ed emendato da Elisabetta Meucci del Pd. Voto contrario è stato espresso dal M5S.

Come ha spiegato Marcheschi illustrando la mozione all’aula, l’atto chiede che venga sospesa la riforma dell’ex ministro per i Beni e le Attività culturali Alberto Bonisoli, non ancora attuata, che prevedela riduzione del numero dei musei dotati di autonomia, e tra questi la Galleria dell’Accademia di Firenze, che dovrebbe essere accorpata agli Uffizi. “Una decisione grave e penalizzante per Firenze, presa senza che venissero consultati in alcun modo le istituzioni e gli addetti ai lavori”, ha detto il consigliere. Adesso la mozione, ha proseguito Marcheschi, risulta sperabilmente superata dai fatti, visto il ritorno al ministero dei Beni culturali di Dario Franceschini che era stato tra i fautori dell’autonomia. Tuttavia l’atto, con alcune modifiche apportate da Elisabetta Meucci (Pd) “può essere un segnale dato dal Consiglio regionale al ministro Franceschini sul futuro dei musei fiorentini, affinché si ripristini pienamente la situazione preesistente”. Il museo dell’Accademia di Firenze rappresenta infatti un importantissimo polo di attrazione culturale, con oltre un milione e 700mila visitatori registrati nel 2018.

Anche Elisabetta Meucci ha sottolineato come “le decisioni di Bonisoli potessero risultare fortemente penalizzanti per Firenze”. “Non era una riforma – ha detto la consigliera – ma una controriforma che minava l’autonomia, pilastro della riforma precedente. E non è stata attuata pienamente, ma ad agosto è stato varato un primo decreto. Adesso è bene che il Consiglio regionale ribadisca la linea della conservazione dell’autonomia, in contrasto a un neocentralismo incomprensibile”.

Marco Casucci (Lega) ha annunciato voto favorevole alla mozione. “L’autonomia è un tema a noi particolarmente caro – ha detto – e il settore dei beni culturali può essere al centro della trattativa per l’autonomia differenziata in Toscana”.

Giacomo Giannarelli (M5S) ha fatto osservare a Casucci che “Bonisoli ha attuato questa riforma in pieno accordo con tutti gli ex ministri leghisti”.


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