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Attualità mercoledì 27 giugno 2018 ore 13:47

Gli operai Bekaert chiedono un futuro

In Consiglio regionale una delegazione di lavoratori dell'azienda di Figline che ha annunciato la volontà di chiudere la fabbrica. Rischiano in 318



FIRENZE — Hanno esposto la loro situazione nell'aula del Consiglio regionale e hanno risposto alle domande dei consiglieri esprimendo la propria angoscia per un futuro, a breve termine, che non si annuncia roseo. I vertici di Bekaert, azienda che produce rinforzi in acciaio per pneumatici acquisita dal gruppo belga Pirelli nel 2014, rischia di chiudere i battenti nell'arco di 75 giorni. 

A parlare sono stati Iuri Campofiloni della Fiom Cgil di Firenze, Filippo Pesci della Rsu e Daniele Calosi, segretario generale Fiom Cgil Firenze, su invito del presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani. Il Consiglio ha annunciato una mozione unitaria che riassuma tutti i documenti presentati nelle ultime ore a sostegno dei lavoratori. A rischio ci sono 318 posti e un altro centinaio nelle aziende dell'indotto. 

“Ho invitato i lavoratori a parlare nella prima seduta di aula disponibile – ha spiegato Giani – dopo essermi recato al loro presidio davanti allo stabilimento. L’obiettivo è quello di fornire loro una platea più ampia possibile, esprimere la nostra assoluta solidarietà, prendere posizione in uno spirito di massima compattezza, e senza strumentalizzazioni politiche, davanti a un gesto senza precedenti”.

“Per come è stato perpetrato, è un atto di violenza inaudito – ha detto poi Iuri Campofiloni - Venerdì i dirigenti si sono presentati scortati dal servizio di vigilanza personale, hanno comunicato la decisione di cessare la produzione in 75 giorni e se ne sono andati. Nel frattempo, con i dipendenti al lavoro, le lettere che annunciavano la chiusura sono state spedite alle famiglie, aperte da mogli, genitori e figli, che sono accorsi in lacrime ai cancelli dello stabilimento”. 

Intanto ieri l'azienda non si è presentata all'incontro che si è svolto al ministero del lavoro. In serata i vertici hanno fatto sapere di non avere intenzione di fare passi indietro sulla cessazione dell'attività. 

Nonostante questo i lavoratori hanno deciso di sospendere lo sciopero e di tornare al lavoro. 


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