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Attualità venerdì 19 giugno 2020 ore 14:13

Fine del lockdown, 30 giorni dopo la Toscana tiene

Covid, l'Agenzia regionale di sanità ha analizzato che cosa è successo sul territorio regionale nell'ultimo mese: "Mantenere alta l'attenzione"



FIRENZE — A un mese dal 18 Maggio, inizio della fase 2 dell'emergenza legata alla pandemia di Covid-19, l'Agenzia regionale della sanità ha tracciato un bilancio di che cosa è avvenuto in Toscana dopo la riapertura delle attività economiche, il ripristino della libera circolazione dei cittadini sul territorio nazionale e l'apertura delle frontiere verso i Paesi dell'Unione Europea e dell'area Schengen.

Come spiega Fabio Voller nell'analisi pubblicata sul sito dell'Ars, in Toscana ad oggi sono 10.195 le persone che si sono ammalate in Toscana di Covid-19, l’85% è ormai guarito, il 10,7% è purtroppo deceduto. Sono così rimaste 438 le persone attualmente seguite dal servizio sanitario regionale (i cosiddetti attualmente positivi), di cui 36 ricoverati, 13 di questi in terapia intensiva. La Toscana si conferma al 10mo posto in Italia come numerosità di casi, con circa 273 contagiati per 100.000 abitanti  contro una media italiana molto più alt, circa 394 ogni centomila.

I CONTAGIATI

"Il numero dei contagi è il primo dato realmente confortante - spiega Voller - dal 18 maggio, sono state 8 in media le nuove diagnosi giornaliere in Toscana, solo 5 in media negli ultimi 15 giorni. Il numero così limitato di nuove diagnosi permette ai servizi territoriali di intervenire prontamente per il trattamento dei nuovi casi e per la tracciatura e la diagnosi dei contatti".

La situazione positiva della Toscana riguarda la maggior parte delle regioni italiane. Fanno eccezione - sottolinea l'Ars - Piemonte, Liguria e soprattutto la Lombardia, dove le diagnosi di nuovi positivi riguardano almeno il 4% dei tamponi effettuati mentre in Toscana questo dato è 0,33%.

LE NUOVE INFEZIONI E I RICOVERI

In Toscanale nuove infezioni sono sporadiche e spesso legate a contesti familiari (il 70% delle diagnosi delle ultime due settimane). oppure riguardano persone che sono andate in ospedale dopo un "evento acuto", ad esempio un malore o un incidente stradale, oppure per un intervento chirurgico programmato e lì hanno scoperto di essere anche positive al Covid. 

I casi gravi fra coloro che hanno contratto di SarsCov2 sono nettamente in diminuzione: più dell’80% di tutte le nuove diagnosi dell’ultimo mese in Toscana riguardano persone senza sintomi o con sintomi molto lievi. La minor gravità delle diagnosi si riflette sul dato dei soggetti ricoverati, crollato negli ultimi due mesi: erano 233 i nuovi soggetti ricoverati nel periodo dal 20 aprile al 3 maggio, mentre sono stati solo 31 quelli degli ultimi 15 giorni.

Sempre sul fronte dei ricoveri, nel 60% dei casi si tratta di donne con un'età media di 70 anni. Progressivamente il miglioramento delle cure ha portato una percentuale più alta di guarigione, le cure allungano anche i tempi di degenza mentre si riduce la percentuale di persone che vanno incontro al decesso.

"Il numero così contenuto di casi e ricoveri permette adesso di potersi concentrare sulla graduale e progressiva copertura di tutta la richiesta di servizi ambulatoriali ed ospedalieri - dichiara Voller - Il sistema sanitario regionale, come in tutta Italia, durante il lockdown ha dovuto riorientare la propria risposta esclusivamente verso le prestazioni di emergenza, oltre alla tracciatura ed alla cura dei pazienti Covid. Se facciamo riferimento ai dati consolidati nel mese di marzo 2020, il sistema ospedaliero è riuscito a garantire comunque il 60% dei ricoveri che ci saremmo aspettati seguendo la media dello stesso mese nei 5 anni precedenti (2015-2019), il 40% della diagnostica strumentale ed il 30% dell’offerta ambulatoriale".

LE VITTIME

Sono 1.093 le persone in Toscana che sono decedute dall’inizio dell’epidemia. Nelle ultime settimane il numero di decessi giornaliero è stato particolarmente contenuto e negli ultimi 15 giorni non ha mai superato i 5 decessi giornalieri. Il tasso grezzo di mortalità toscano (numero deceduti/popolazione residente) per Covid-19 è di 29,3 x100.000 residenti contro il 57,1 x100.000 della media italiana (11° regione). 

La mappa dei deceduti mostra come la diffusione del territorio sia sovrapponibile a quella della diffusione geografica dei casi, con una maggiore concentrazione laddove la percentuale della popolazione è più anziana e dove è maggiore la presenza di residenze sanitarie assistite

La letalità per Covid-19 in Toscana (numeri dei decessi sul totale dei casi positivi) è del 10,7% contro il valore medio nazionale del 14,5%. "La discrepanza con il dato nazionale potrebbe dipendere dal fatto che in Toscana è stato rintracciato un numero relativamente più elevato di soggetti asintomatici o paucisintomatici - sottolinea Voller - come diretta conseguenza della efficienza del nostro sistema in termini di tempestività e qualità di cure".

Dalla piattaforma dell’Istituto superiore di sanità si nota che l'incremento dei decessi aumenta nettamente dopo i 70 anni: l’87,4% delle vittime è al di sopra di quella classe d’età. Tra i soggetti deceduti per Covid-19, tre su quattro erano affetti da almeno una patologia cronica: la metà aveva tre o più malattie croniche concomitanti, mentre uno su quattro ne aveva due.
Anche nel caso dei pazienti deceduti, le patologie prevalenti sono il diabete mellito, le malattie cardiovascolari e quelle respiratorie croniche.

CONCLUSIONE

"In questa fase diventa fondamentale non disperdere i buoni successi avuti in Toscana nel combattere il virus - conclude Voller - I nostri servizi intervengono velocemente nell’individuare e trattare i casi e nel tracciare immediatamente i contatti e dall’altra parte la popolazione sembra ancora riuscire a seguire le regole che abbiamo imparato in questi mesi: distanziamento, mascherina nei luoghi chiusi o assembrati e lavaggio di mani. A questo punto è molto importante continuare a mantenere alta l’attenzione contro possibili focolai e a prendersi cura di tutti i toscani che hanno anche un altro problema di salute, come attualmente il servizio sanitario regionale sta riuscendo a fare".


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