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Le celle a fuoco e le grida dei detenuti: la protesta nel carcere di Guayaquil

Cronaca giovedì 26 gennaio 2017 ore 17:44

Tenta il suicidio in carcere, l'agente lo salva

L'agente di sorveglianza sventa il suicidio di un detenuto che ha provato ad impiccarsi, il sindacato lo propone per una lode ministeriale



PORTO AZZURRO — Se E.J., detenuto nel carcere di Porto Azzurro, è ancora vivo, lo deve alla prontezza di riflessi dell'agente Francesco Panico che, nella giornata di ieri, è intervenuto salvandogli la vita e sventando il tentativo di suicidio che l'uomo stava mettendo in pratica.

Lo rende noto il Cosp, coordinamento sindacale di polizia penitenziaria, che fornisce maggiori dettagli sulla vicenda: "Il detenuto, confinato nel 3° Reparto, Sezione 13^ cella n. 7, poco dopo le 20 ha tentato l'ultimo estremo gesto con l'impiccamento legando alle sbarre della finestra della cella di detenzione uno straccio attorcigliato di colore rosso".

L'agente Panico, attirato dalle urla dei ristretti e nonostante avesse ben due reparti da vigilare e controllare è intervenuto immediatamente soccorrendo il detenuto aiutato dagli altri colleghi giunti sul posto alle grida di allarme dell'agente, insieme lo hanno liberato sorreggendolo e trasportandolo all'infermeria dello stesso penitenziario per le cure del caso. Al termine della visita medica è stata disposta anche la sorveglianza a vista.

Un'intervento tempestivo che merita, secondo il Cosp, una lode ministeriale: "Il sindacato congratulandosi con l'agente Panico Francesco, esempio di alta professionalità e spirito di corpo, altruismo e coraggio nell'azione di sostegno e di aiuto, propone che l'amministrazione territoriale di Porto Azzurro e il comando di reparto, a cui vanno dal Cosp anche la gratitudine di tutti noi per aver formato agenti del temperamento del soccorritore, diano avvio alle procedure di legge per la ricompensa della lode ministeriale".

La nota del sindacato prosegue poi criticando il carico di lavoro a cui è sottoposto il personale di polizia penitenziaria all'interno della casa di reclusione elbana: "Si salvano vite umane pur nella grande criticità della gestione dei reclusi, della situazione lavorativa e delle condizioni operative destinate al corpo della polizia penitenziaria da qualche anno a questa parte. 

L'agente era da solo nel 3° reparto a gestire 2 sezioni, mentre i detenuti in cella erano 2, nella 13° sezione sono in tutto 36 e nella 12° sezione sono circa 17. Mercoledì sera gli agenti di vigilanza si contavano sulle dita delle mani, uomini e donne che lavorano oramai da tempo in pochi ed in condizioni critiche per la collocazione del penitenziario storico e le condizioni atmosferiche, climatiche e strutturali del carcere". 


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