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Attualità domenica 27 dicembre 2015 ore 11:00

Difesa del suolo, ecco la legge

Con il voto favorevole del Pd e quello contrario delle opposizioni, il Consiglio regionale approva l’articolato che riordina le funzioni provinciali



FIRENZE — La complessa e delicata fase della riforma istituzionale, che porta la Regione ad assorbire molte delle competenze delle ex Province, passa anche attraverso la legge su “Difesa del suolo, tutela delle risorse idriche, della costa e degli abitati costieri” che il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza, contrarie le opposizioni. L’articolato, come ha illustrato in Aula il presidente della commissione Ambiente Stefano Baccelli (Pd), specifica competenze regionali in merito a pianificazione, programmazione, indirizzo e controllo, individua esigenze di salvaguardia, recupero e ripristino della fascia costiera e sicurezza delle popolazioni. Previsto anche un documento operativo per la difesa del suolo (da approvare entro il 31 gennaio di ogni anno) per definire le opere, anche idrauliche, per le quali la Regione intende avvalersi dei consorzi di bonifica.

Una legge che, inserita nel pacchetto di riordino delle funzioni, è stata definita dall’assessore Vittorio Bugli “tra gli atti più significativi della legislatura e conclusivo di un tema prioritario per la Regione”. “Ci riprendiamo un settore che è vitale per tutti i territori” ha detto ringraziando la commissione e il Consiglio per il lavoro svolto e chiedendo ulteriore “partecipazione e stimolo”. “Vorrei che lo spirito di collaborazione continuasse anche attraverso proposte, idee e verifiche” ha detto.

“La riforma delle competenze provinciali è una grande sfida” ha affermato il capogruppo M5S Giacomo Giannarelli illustrando tre ordini del giorno collegati (due dei quali approvati a maggioranza e uno ritirato in sede di dibattito). Il voto contrario espresso sulla legge è stato motivato per “l’ambiguità dei consorzi di bonifica: sembrano solo stazioni appaltanti. Non si capisce cosa succederà e se ci saranno nuovi affidamenti”.

Per Elisa Montemagni (vicepresidente Lega) l’articolato sembra un “palliativo” mentre Tommaso Fattori (capogruppo Sì) ha stigmatizzato i “tempi strettissimi di lavoro. Non si può portare in commissione a dicembre una legge che entra in vigore a gennaio”.

Gli ordini del giorno del Movimento 5 Stelle che hanno riscosso il voto favorevole della maggioranza dell’Aula impegnano, tra l'altro, la Giunta a “relazionare annualmente alla commissione competente il risultato del monitoraggio idrogeologico e idraulico previsto”. Il Consiglio ha infine approvato, sempre a maggioranza, anche l’ordine del giorno, primo firmatario Stefano Baccelli, che impegna l’esecutivo di Rossi a “valutare, superata una prima fase di applicazione della legge, una riorganizzazione complessiva della normativa del settore per promuovere uniformità nei modelli di gestione degli interventi”. (f.cio)


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