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Politica sabato 01 agosto 2015 ore 12:25

Immunità parlamentare, Rossi: "Privilegio assurdo"

Il governatore interviene dopo il "no" del Senato all'arresto dell'onorevole Antonio Azzollini (Ncd). "Non serve chiedere scusa, va cambiata la legge"



TOSCANA — Un privilegio assurdo, una legge da cambiare al più presto. Senza scuse, per non allargare ancora di più il fossato tra cittadini e istituzioni. Il governatore Rossi affida ad un post sul suo profilo facebook sul "caso Azzollini", dopo che l'aula di palazzo Madama ha respinto a maggioranza, con voto a scrutinio segreto, la richiesta di arresti domiciliari per il senatore Ncd Antonio Azzolini, fino a pochi giorni fa presidente della commissione bilancio, indagato per associazione a delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta dell'ex ospedale psichiatrico di Bisceglie (Puglia).

Un caso che ha investito come un tornado anche il Pd, il cui voto è stato determinante dopo la decisione dei Dem di lasciare "libertà di coscienza" ai suoi senatori. E che ha portato lo stesso Matteo Renzi ad una difesa quanto mai polemica e dura dell'operato del Senato ("Non siamo i passacarte dei pm" ha dichiarato il premier), mentre la vicesegretaria del pd Debora Serracchiani aveva invitato i senatori dem a "chiedere scusa".

"Non basta limitarsi a chiedere scusa"  avverte nel suo post il governatore toscano, secondo cui c'è un'unica strada che il Pd può percorere per uscire da quella che definisce "un'amara vicenda, che scava un fossato partito, istituzioni e cittadini". Ciò che serve, scrive Rossi, è un cosa sola: una legge per eliminare l'immunità per i reati comuni . "Se non poniamo un rimedio - è il convincimento del presidente toscano - rischiamo di produrre una ferita grave nella vita democratica delle istituzioni"

"Il privilegio di giudicare se stessi per reati comuni riservato ai parlamentari è assurdo " spiega Rossi che aggiunge: "Se poi un giudice sbaglia è giusto che ne paghi le conseguenze, al pari di un chirurgo che asporta un rene sano al posto del rene malato" ma " non c'è nessuna giustificazione che spiega la differenza tra un cittadino normale , che può essere arrestato e condotto in carcere in qualunque momento, e un parlamentare ".


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