Alluvione in Maremma, servono 36 milioni

La Regione ha chiesto lo stato di emergenza nazionale per i danni causati dal maltempo a metà ottobre. Intanto hanno riaperto le Terme di Saturnia

FIRENZE — Dopo lo stato di emergenza regionale, ecco arrivare quella nazionale. La protezione civile della Toscana ha infatti concluso la sua istruttoria, completando la conta dei danni provocati dalla bomba d'acqua che si è abbattuta sulla Maremma tra il 14 e il 15 ottobre, e affidando così al governatore Enrico Rossi di trasmettere a Roma la richiesta di emergenza nazionale.
Una richiesta che verrà valutata sia dal dipartimento della Protezione Civile nazionale che, in seconda battuta, dal Consiglio dei ministri che valuterà se procedere o meno al rimborso dei 36 milioni di euro di danni causati dall'esondazione dei fiumi sulle infrastrutture pubbliche (strade, ponti e reticolo idraulico).

Nel frattempo però una buona notizia arriva dalle Terme di Saturnia, che hanno riaperto i battenti a tempo di record dopo l'alluvione che ha interessato l'area attorno a Manciano. Sono infatti tornati in funzione l'hotel, i ristoranti, la sorgente termale, le piscine e la Spa, mentre rimangono ancora chiuse per il momento le cure termali e 9 buche su 18 del campo da golf.
"Vorrei ringraziare tutte le persone che ci sono state vicine in questo momento", ha detto il direttore generale Licinio Garavagli, che ha anche messo in piedi un'iniziativa di solidarietà: a partire dalla riapertura, per ogni soggiorno verrà prelevato un euro a notte che sarà destinato ad un fondo istituito dal Comune di Manciano a favore del territorio devastato.

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