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Attualità martedì 27 ottobre 2015 ore 18:24

Commercio e turismo, dilaga l'abusivismo

La concorrenza sleale in Toscana fa perdere 1,4 miliardi l'anno. Confesercenti denuncia "le false partite iva, gli home restaurant e hotel fai da te"



FIRENZE — Nonostante la ripresa economica cominci a farsi sentire anche nei settori del commercio e turismo la crisi non è ancora finita. Al leggero aumento dei consumi si contrappone un carico fiscale pesantissimo dovuto a quelli che il presidente di Confesercenti Toscana Nico Gronchi definisce "fenomeni di concorrenza sleale e di mancata osservanza delle regole di gestione da parte dei commercianti".

I dati registrati dalla ricerca condotta da Ref Confesercenti illustrata a Firenze dal presidente Confesercenti Toscana Nico Grochi parlano di un fatturato, a livello nazionale, di oltre 21 miliardi di euro l'anno legati al fenomeno dell'abusivismo e della contraffazione di cui circa un miliardo e mezzo solo in Toscana.

A livello nazionale i settori più colpiti sono quelli della vendita al dettaglio di abbigliamento e calzature (3.200 milioni), vendita di prodotti alimentari (2.000 milioni), vendita al dettaglio di carburanti e tabacchi (oltre 5.000 milioni), commercio ambulante (oltre 2.000) e anche il settore dei fioristi (400 milioni).

A livello regionale, all'interno dei mercati giornalieri, settimanali e delle fiere l'abusivismo si aggira intorno al 5-8% con casi virtuosi, come quello di Siena, dove il fenomeno è praticamente assente. Massiccia invece la presenza di venditori abusivi nei comuni costieri: da Livorno a Grosseto con percentuali che superano il 20% che in alcuni periodi dell'anno possono arrivare anche al 50%.

"Siamo di fronte - ha sottolineato Nico Gronchi - ad un fenomeno con numeri impressionanti, in costante crescita". Stiamo parlando di una diffusione dilagante di hotel fai dai te - ha aggiunto - su seconde case o appartamenti sfitti, tour operator abusivi che operano sul web, guide turistiche irregolari".


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